MILANO, 29 SETTEMBRE – Inclusione dei giovani nelle decisioni sulla lotta alla crisi climatica, ripresa sostenibile dopo la pandemia puntando su rinnovabili e risparmio energetico, obiettivi di zero emissioni per le aziende private e chiusura dell’industria dei combustibili fossili al 2030, un sistema educativo che renda consapevoli i giovani della crisi climatica. Questi i quattro pilastri – e le altrettante richieste ai leader mondiali – del documento finale della Youth4Climate, la conferenza dei giovani sul clima, al Mico di Milano.
“Chiediamo azioni climatiche radicate nella giustizia sociale”, ha detto uno dei giovani relatori, il francese Nathan Metenier. Il documento chiede misure concrete per coinvolgere i giovani nei
processi decisionali sulla crisi climatica, con lo stanziamento di fondi per sostenere la loro partecipazione. Sulla ripresa post-Covid, i quasi 400 delegati della Youth4Climate di Milano chiedono una transizione energetica al 2030 che garantisca posti di lavoro dignitosi; aiuti ai paesi più poveri per combattere la crisi climatica e soluzioni naturali (Nature Based Solutions) per affrontarla; un sistema di finanza per il clima responsabile e trasparente; una solida regolamentazione delle emissioni di carbonio; pari opportunità per persone di tutti i generi, età e ambiente sociale; il riconoscimento dell’impatto del turismo sul clima; l’inclusione nello sforzo sulla crisi di tutti gli attori, compresi giovani, donne, comunità indigene e gruppi marginalizzati.
Per quanto riguarda l’impegno degli attori non statali, il documento chiede l’abolizione dell’industria dei combustibili fossili al 2030 e la fine immediata di tutti gli investimenti in questa direzione. Chiede inoltre che i soggetti del settore privato prendano impegni per arrivare a zero emissioni, e che i giovani imprenditori, atleti e artisti e le ong vengano coinvolte nell’adozione del misure di adattamento.
Al quarto e ultimo punto del documento finale, la Youth4Climate chiede ai ministri dell’educazione dell’Ambiente di sostenere un sistema educativo sul cambiamento climatico, inserendo la crisi climatica come materia di studio a tutti i livelli, tenendo conto delle culture indigene e della prospettiva di genere e promuovendo un cambiamento negli stili di vita. I giovani chiedono anche ai politici di accrescere la consapevolezza nell’opinione pubblica sulla crisi climatica e sulle misure di migazione e adattamento. Per questo reclamano anche formazione specifica sui temi climatici per
giornalisti e comunicatori. (@OnuItalia)