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Agenda 2030: Asvis, Italia in ritardo su molti dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile

ROMA, 28 SETTEMBRE – In un mondo che arranca tra desertificazione, alluvioni, eventi climatici estremi, povertà, pandemie e guerre anche l’Italia fa fatica: su molti dei 17 Obiettivi di sviluppo sostenibile fissati dall‘Agenda 2030 delle Nazioni Unite è in ritardo e questi appaiono ancora più lontani da raggiungere di quanto non lo fossero lo scorso anno.  È il quadro che emerge dal sesto rapporto annuale dell’Asvis, l’Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile, presentato in occasione della prima giornata del Festival dello sviluppo sostenibile, in corso a Roma. “Drammatico”, segnala lo studio, l’impatto della pandemia sul raggiungimento degli obiettivi: il Covid-19 ha infatti contribuito ad aggravare la situazione dell’Italia, anche se, rileva l’Asvis, “è stato un elemento positivo lo sforzo compiuto dall’Ue nell’ultimo anno”.
Secondo la ricerca tra il 2019 e il 2020, l’Italia ha mostrato segni di miglioramento solo per tre obiettivi: energia, cambiamento climatico, pace e giustizia; è rimasta stabile per altri tre: fame, acqua, innovazione; ma è peggiorata per ben nove obiettivi: povertà, salute, istruzione, parità di genere, occupazione, disuguaglianze, città, biodiversità terrestre, cooperazione.

Stefanini e Giovannini

Guardando a come, complessivamente, si è mossa l’Italia nel decennio 2010-2020, risulta che per cinque obiettivi ha guadagnato terreno (salute, parità di genere, energia, innovazione, cambiamento climatico), per cinque è rimasta stabile (fame, istruzione, disuguaglianze, città, pace e giustizia) e per cinque è invece peggiorata (povertà, acqua, occupazione, biodiversità terrestre, cooperazione).
I presidenti dell’Alleanza Marcella Mallen e Pierluigi Stefanini hanno ricordato la premessa del rapporto nella quale si afferma: ”Le scelte che facciamo oggi possono garantire un futuro realmente sostenibile delle nostre società, ma il tempo a disposizione per invertire la rotta appare purtroppo sempre più ristretto”.
Riferendosi anche all’evento Youth4climate che sa sta svolgendo a Milano, Mallen ha spiegato: ”La voce delle decine di migliaia di giovani che ormai da tempo riempiono le piazze nel nostro Paese e nel mondo non devono restare inascoltate». E Stefanini: ”L’importante discorso pronunciato dal presidente del Consiglio Mario Draghi all’Assemblea delle Nazioni Unite, dimostra la consapevolezza nel governo della gravità della situazione e delinea le azioni da compiere per uscirne. Contiamo che dalle parole si passi il più presto possibile ai fatti”.sviluppo sostenibile
All’evento di apertura hanno partecipato il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità sostenibili Enrico Giovannini, la direttrice della Un Sdg Action Campaign Marina Ponti, il presidente di Enel Michele Crisostomo, la presidente del Gruppo Ferrovie dello Stato Italiane Nicoletta Giadrossi, il presidente di UniCredit Piercarlo Padoan e la presidente di Assonime Patrizia Grieco.
Nel Rapporto, frutto del lavoro di oltre 800 esperti che lo hanno elaborato, si denuncia – usando indicatori elaborati dall’Alleanza derivanti, per la quasi totalità, dalla statistica ufficiale – come, nel 2020, la situazione dell’Italia rispetto ai 17 Obiettivi dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite sia complessivamente peggiorata rispetto al 2019.
Quanto al futuro, si legge nel Rapporto, su 32 target quantitativi, in gran parte definiti dalla Ue, se sarà confermato l’andamento registrato, l’Italia potrebbe riuscire a centrare o ad avvicinarsi solo a sette, tra questi: le coltivazioni biologiche, consumi di energia e tasso di riciclaggio dei rifiuti. Negative o decisamente negative appaiono le tendenze su ben 15 target quantitativi, tra questi: povertà o esclusione sociale, parità di genere nell’occupazione, emissioni di gas serra, qualità dell’aria.
La presentazione del Rapporto ha dato il via alla più grande mobilitazione della società civile, con oltre 600 eventi ospitati dal Festival fino al 14 ottobre, in tutta Italia e in rete.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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