NEW YORK, 22 SETTEMBRE – ”Basta con le sanzioni americane all‘Iran. Esse sono un metodo per fare la guerra”: nel suo discorso al dibattito generale ad alto livello all’Assemblea generale delle Nazioni Unite in corso a New York, il presidente iraniano Seyyed Ebrahim Raisi ha descritto la presenza degli Stati Uniti nella regione del Medio Oriente come “mancanza di razionalità”, che è stata dannosa per “le persone oppresse, dalla Palestina e dalla Siria allo Yemen e all’Afghanistan, così come per i contribuenti statunitensi”.
Le sanzioni contro l’Iran, ha continuato, “sono il nuovo modo di fare la guerra degli Stati Uniti con le nazioni del mondo” e un crimine contro l’umanità, in particolare le sanzioni sulla sanità, durante la pandemia di COVID-19. Nonostante queste sanzioni, ha aggiunto il presidente iraniano, il reattore di ricerca di Teheran ha prodotto radiofarmaci – farmaci contenenti isotopi radioattivi – per oltre un milione di malati di cancro in Iran, ha fatto progressi nel campo della biotecnologia e sta producendo i propri vaccini anti COVID-19. Questa pandemia, ha detto Raisi, è un campanello d’allarme per il mondo e un promemoria che tutti gli esseri umani sono interdipendenti.
Quanto alla minaccia del terrorismo, Raisi ha avvertito che ISIS non sarebbe stata l’ultima ondata di estremismo e ha dichiarato che il terrorismo ha le sue radici in crisi come quella dei valori e nelle crisi economiche: “Il fatto che le vite siano diventate prive di significato e di spiritualità, nonché la diffusione della povertà, della discriminazione e dell’oppressione hanno contribuito all’ascesa del terrorismo”.
Per quanto riguarda l’accordo nucleare iraniano del 2015, noto formalmente come Piano d’azione globale congiunto (JCPOA), che stabilisce le regole per il monitoraggio del programma nucleare iraniano e apre la strada alla revoca delle sanzioni delle Nazioni Unite, Raisi ha chiesto l’attuazione delle regole internazionali e ha invitato tutte le parti a rimanere fedeli all’accordo. La produzione e lo stoccaggio di armi atomiche sono vietati in Iran per decreto religioso, ha detto Raisi, aggiungendo: “le armi nucleari non hanno posto nella nostra dottrina di difesa e nella politica di deterrenza”, e l’Iran, ha concluso il presidente, è desideroso di avere “una cooperazione politica ed economica su larga scala e una convergenza con il resto del mondo. Una nuova era è iniziata”.