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mercoledì, Dicembre 25, 2024

UNGA 76: Di Maio presiede ‘side event’ su donne in Afghanistan

NEW YORK, 21 SETTEMBRE – “Siamo molto preoccupati per le recenti azioni dei talebani, in particolare per quelle che stanno ledendo i diritti umani delle donne e delle ragazze. L’Italia sara’ capofila nella tutela di questi diritti”, ha detto oggi a New York il ministro degli Esteri, Luigi Di Maio, dopo aver presieduto un ‘side event’ dell’Assemblea Generale sulla situazione delle donne e delle ragazze in Afghanistan, in particolare del loro diritto all’istruzione.

“Dobbiamo salvaguardare i risultati raggiunti negli ultimi 20 anni, per questo ci siamo posti tre obiettivi: inserire in tutti gli interventi umanitari una quota di azioni e risorse che sia rivolta a specifici programmi per la protezione dei diritti delle donne e delle ragazze afghane; promuovere un meccanismo internazionale per monitorare la situazione dei diritti umani e far valere le responsabilità per le violazioni e gli abusi in Afghanistan; sostenere i difensori dei diritti umani, le attiviste e le giornaliste che operano sia in Afghanistan che fuori dal Paese: donne coraggiose che rischiano ogni giorno violenze, discriminazioni e intimidazioni”, ha detto il ministro.
Nella riunione, intitolata “Safeguarding the achievements of 20 years of International Engagement in Afghanistan: How to continue supporting the future of Afghan Women and Girls and their Access to Education” e promossa dall’Italia con UN Women, UNICEF e altri Paesi, e’ intervenuta anche l’Alta Commissaria per i Diritti Umani Michelle Bachelet: “In una lettera alle Nazioni Unite – ha detto l’ex presidente del Cile – i talebani hanno annunciato il loro impegno per i diritti delle donne alla luce della religione e della cultura, ma le pratiche sul terreno hanno minato e tristemente contraddetto queste dichiarazioni”. E sempre Bachelet ha osservato che “ci sono timori reali e tangibili tra le donne afghane di un ritorno della brutale e sistematica repressione dei talebani di donne e ragazze durante gli anni Novanta”. L’incontro, a cui hanno preso parte esponenti di governi, attivisti dei diritti umani, organizzazioni dell’Onu e giovanissime donne che si battono per i diritti dell’universo femminile, ha permesso di fare il punto sui passi indietro che l’avvento dei talebani al potere rischia di provocare, soprattutto a fronte delle conquiste degli ultimi 20 anni: all’inizio del 2021 il 27% dei membri del Parlamento e un quinto dei funzionari pubblici erano donne, tra cui il 35% degli insegnanti e il 12% dei giudici. Circa 3,5 milioni di ragazze andavano a scuola contro i numeri del 1999, quando nessuna ragazza era iscritta alla scuola secondaria e solo novemila frequentavano le elementari. L’eta’ media della vita delle donne era salita di quasi un decennio, da 56 a 65 anni e la mortalita’ materna e infantile era notevolmente diminuita.

Gli eventi degli ultimi mesi hanno messo a serio repentaglio questi progressi. Un’attenzione speciale – e’ stato fatto rilevare nel corso dell’incontro – dovrebbe essere dedicata a preservare l’accesso all’istruzione da parte delle ragazze afgane come strumento fondamentale per l’empowerment delle donne e come elemento essenziale di una società resiliente, inclusiva e pacifica. Le limitazioni nell’accesso all’istruzione non solo riducono le opportunità che le ragazze e le giovani donne possono avere nella loro vita futura. Hanno anche un impatto immediato sulle loro vite, esponendole ad una crescente vulnerabilità, ai rischi di violenza fisica e sessuale e di abusi, lasciando cicatrici psicologiche durature.

L’istruzione femminile è un diritto umano fondamentale e un fondamento dell’uguaglianza di genere e della riduzione della povertà. Educare le ragazze è uno degli investimenti più intelligenti che possono essere fatti per sollevare le persone dalla povertà, far crescere le economie, salvare vite e costruire di nuovo meglio da COVID-19. L’UNICEF – ha detto la Direttrice dell’agenzia Onu per l’infanzia Henrietta Fore – e’ stata sul terreno lavorando con i bambini dell’Afghanistan per 70 anni. Continueremo ad essere li’ per loro, ma abbiamo bisogno del vostro aiuto”, ha detto la Fore durante il ‘side event’: “Non c’e’ mai stata urgenza maggiore di prendere la parte dei bambini dell’Afghanistan, soprattutto delle bambine, e delle persone che sono per loro di ispirazione e di guida”.

L’Afghanistan, con la Libia, il clima la riforma dell’Onu e il Sahel, e’ in cima all’agenda dell’Italia per questa Assemblea generale. Domani Di Maio presiedera’ una riunione ministeriale del G20 che dovra’ preparare la strada alla riunione dei leader del gruppo che il Premier Draghi intende convocare dopo l’Assemblea Generale dell’Onu: “E’ un’occasione importante per tenere accesi i riflettori su quel Paese, non possiamo permetterci di chiuderli alla luce delle notizie che arrivano sulla violazione dei diritti delle donne, sul rischio di nuove minacce terroristiche”, ha ha anticipato il ministro incontrando la stampa nella sede della Rappresentanza italiana al Palazzo di Vetro. E ai giornalisti Di Maio ha detto che l’Italia non ha mai smesso di lavorare alle evacuazioni dall’Afghanistan: “Lo sta facendo anche in queste ore”. (@alebal)

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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