NEW YORK, 20 SETTEMBRE – Da stanotte balla sulla facciata dell’Onu: il sifonoforo, una creatura marina che vive nella “twilight zone’ degli oceani ed è cruciale per rimuovere l’ossido di carbonio dall’atmosfera, è al centro di una installazione che un collettivo di artisti danesi ha portato all’Onu in coincidenza con le giornate del clima.
Il video ‘Vertical Migration’ del collettivo Superflex proietterà fino al 24 settembre la danza sinuosa di un sifonoforo in coincidenza con le cruciali riunioni in vista della Cop 26 di Glasgow. L’obiettivo – spiegano gli organizzatori – è di puntare l’attenzione sul contributo di questa specie nel sistema di rimozione dell’inquinamento dal fondo degli abissi marini e indirettamente sull’importanza della biodiversità: “Se scomparissero – ha detto l’oceanografo Peter de Menocal – l’anidride carbonica atmosferica salirebbe di oltre il 50%. Questi organismi rendono la terra abitabile”.
Il sifonoforo è una bizzarra entità composta di parti individuali o “zooidi” che compiono funzioni altamente specifiche e specializzate: alcune digeriscono, altre nuotano, altre si riproducono. “Lavorano all’unisono, in una metafora
interessante da sottoporre all’umanità”, ha detto Heidi Sosik della Woods Hole Oceanographic Institution.
Il sifonoforo rimuove l’ossido di carbonio che altrimenti verrebbe rilasciato nell’atmosfera risalendo in superficie dalla “twilight zone” dove vive quando può nascondersi dai suoi predatori, per mangiare organismi ricchi di carbonio. È stato stimato che da due a sei miliardi di tonnellate di carbonio vengono risucchiate ogni anno nella “twilight zone”, dove vengono immagazzinate indefinitamente: una quantità di Co2 pari a varie volte quella emessa da tutte le automobili del mondo. (@OnuItalia)