ROMA, 14 SETTEMBRE – Nice Nailantei Leng’ete ce l’ha fatta: la ragazza Masai che ha deciso di percorrere una strada che avrebbe cambiato il futuro delle donne africane, sfidando le norme sociali di una comunità dominata da uomini, nel tentativo di porre fine alle mutilazioni genitali femminili, ha salvato migliaia di donne e ora ha pubblicato un libro che racconta la sua storia.
Il libro, per Piemme Edizioni, si intitola ”Sangue: la storia della ragazza Masai che lotta contro le infibulazioni”, ed è una testimonianza che molti, in testa l’organizzazione Amref di cui Nice è stata operatrice, attendevano da anni.
Nel 2014, diverse testate cominciarono a parlare di una giovane operatrice di Amref Health Africa ed era la prima volta che la storia di Nice appariva in Italia. Oggi quella giovane donna, la cui strada per la libertà è iniziata nel lontano 2001, ce l’ha fatta: ha salvato quasi ventimila ragazze dal ‘taglio’, una mutilazione subita, nel mondo, da 200 milioni di donne e bambine. Per le giovanissime della comunità, una pratica che segna l’ingresso nella vita adulta, riconoscimento e accettazione, sottomissione. Ma che per tante può significare morte.
Come scrisse il Time dopo averla proclamata una delle 100 persone più influenti del pianeta: ”Le mutilazioni genitali femminili e i matrimoni precoci e forzati, in Africa, avranno fine grazie a persone del calibro di Nice”. Oggi Nice è portavoce di un’importante campagna umanitaria, che ha l’ambizioso obiettivo di abolire le mutilazioni genitali femminili entro il 2030. Nice è il simbolo di una battaglia necessaria che cambierà il destino di centinaia di migliaia di giovani donne. E la sua storia rappresenta un chiaro esempio di empowerment femminile. Anche personalità e artisti come Bill Clinton, George Clooney, Emma Bonino, Trevor Noah, Laura Boldrini, Fiorella Mannoia e molte altre hanno speso parole di ammirazione per il lavoro di Nice.
Il libro sarà distribuito negli Stati Uniti, nel Regno Unite, in Canada e in Italia.
”Oggi ho 29 anni – ha detto Nice in una recente intervista – Nel 2001, a 9 anni, fuggii dal mio villaggio, una piccola comunità al confine tra il Kenya e la Tanzania, dopo la perdita dei miei genitori, per sottrarmi alla mutilazione genitale femminile”. Quel giorno, per la giovanissima Nice, iniziò una vita da reietta: non c’era spazio nella cultura Masai per una donna ribelle. Dimostrando un coraggio fuori dal comune, Nice crebbe e abbracciò una missione che non abbandonò mai più: battersi con tutte le sue forze, perché ogni donna ha il diritto di essere libera.
”Adesso lotto affinché ogni ragazza possa diventare la donna dei propri sogni… proprio come me” diceva Nice. Da questa necessità nasce il progetto ‘A Nice Place’, volto a istituire un luogo sicuro dove le ragazze possono andare quando minacciate dalle mutilazioni o da un matrimonio forzato in età precoce. Il libro è dedicato anche alle ragazze di A Nice Place: ”Siete il futuro!” scrive la giovane Masai, donna libera.