ROMA, 29 LUGLIO – Con un record di 58 siti patrimonio dell’umanita’ l’intera Italia dovrebbe essere considerato come sito UNESCO: lo ha detto, nel suo intervento al Colosseo per il G20 della Cultura, il presidente del Consiglio Mario Draghi citando il record detenuto dall’Italia dopo le ultime designazioni di Padova (citta’ di Giotto), Montecatini Terme, Bologna per i suoi portici e l’estensione delle faggete di Aspromonte e Pollino e di altri luoghi storici di Firenze.
La tutela del patrimonio, ha sottolineato Draghi, richiede anche maggiore sostenibilità ambientale. In Italia, più di dieci siti Patrimonio dell’Umanità sono in pericolo per l’innalzamento del livello del mare. Il rischio di alluvioni minaccia tra il 15 e il 20% dei beni culturali del Paese. “Dobbiamo agire subito, perché le generazioni di domani possano godere dei tesori che noi ammiriamo oggi”, ha detto Draghi che ha citato lo stop al passaggio delle grandi navi davanti alla Basilica di San Marco e nel canale della Giudecca e le misure di sostegno alle categorie più colpite. Una decisione che ha evitato alla citta’ sulla Laguna l’inclusione nella black list dei siti UNESCO in pericolo e che oggi al G20 e’ stata apprezzata dalla direttrice dell’organizzazione Onu per la cultura, Audrey Azoulay.
La prima giornata della ministeriale e’ stata conclusa al Quirinale dal maestro Riccardo Muti in un concerto con l’orchestra giovanile Luigi Cherubini. Domani l’intera giornata si svolgera’ a Palazzo Barberini dove e’ attesa la Dichiarazione finale su tutela, restauro e lotta al traffico.
L’Italia ha deciso di mettere al centro della propria Presidenza la cultura, dedicandovi una riunione dei Ministri competenti senza precedenti nella storia del G20. La Ministeriale, all’insegna di “La Cultura unisce il Mondo”, e’ stata la prima del G20 italiano a svolgersi nella Capitale, con il massimo livello di attenzione istituzionale e politica anche grazie al coinvolgimento di Quirinale e Presidenza del Consiglio, oltre che del Ministero della Cultura. (@OnuItalia)