ROMA, 19 GIUGNO – L’Italia sostiene concretamente con i progetti della sua Agenzia Italiana per la Cooperazione allo Sviluppo (AICS) la Dichiarazione della Call to Action on Protection from Gender-based Violence in Emergencies.
Nel 2020, l’AICS ha finanziato 22 progetti (per un totale di circa 34 milioni di euro) rivolti specificatamente all’uguaglianza di genere, e 89 progetti (per un valore totale di oltre 313 milioni di euro) in cui l’uguaglianza di genere è inclusa come componente, oltre a umerosi sono i progetti avviati per contribuire a contrastare la violenza sessuale nei conflitti. In Siria, ad esempio, la Cooperazione italiana sostiene da anni le donne sopravvissute alla violenza di genere, grazie alla collaborazione con le Agenzie delle Nazioni Unite, UNFPA e UNDP. Nel Governatorato di Raqqa – una delle aree più colpite dalle ostilità – molte donne hanno ricevuto assistenza psico-sociale e sostegno alla creazione di opportunità economiche. Fatima, ad esempio, con sole due pecore, 240 kg di foraggio, formazione e il continuo sostegno del progetto della Cooperazione italiana, è riuscita ad avviare una piccola attività e provvedere al sostentamento della sua famiglia.
In occasione della VII Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sessuale nei conflitti, l’Agenzia ha ribadito il suo sostegno alla Dichiarazione della Call to Action on Protection from Gender-based Violence in Emergencies osservando che la violenza sessuale in situazioni di conflitto è un crimine brutale, perpetrato contro donne, uomini, ragazze e ragazzi e che rappresenta una minaccia alla pace e alla sicurezza internazionale, una grave violazione del diritto internazionale umanitario e dei diritti umani ed uno dei principali ostacoli nel post-conflitto per la riconciliazione e lo sviluppo economico. Utilizzata come una crudele strategia di guerra, terrore, repressione politica e tortura, la violenza sessuale è ora aggravata dalla diffusione del COVID-19, tanto da essere considerata una “pandemia ombra”.