ROMA, 16 GIUGNO – In occasione della Giornata del Bambino Africano – mercoledì 16 giugno – la ong Amref e La7 presentano il corto “Conosciamoci” un docufilm in cui si alternano forti emozioni, nuove prospettive e una serie di curiose e divertenti di giovanissime opinioni che contraddistinguono il progetto video realizzato da Walter Veltroni per Amref.
”I bambini dell’Africa sognano tanto, perché nascono con poche cose. Noi nasciamo con quasi tutto, ma sogniamo poco” è una delle tante frasi tratta da Conosciamoci. Tale autenticità e la sensibilità con cui i bambini italiani e kenioti affrontano domande relative all’idea che hanno, rispettivamente, di Africa e d’Europa come ”Chi sono, come si vestono, com’è la vita nel loro Paese? Come immagini un tuo coetaneo africano/europeo?” rendono questo progetto non solo una documentazione del loro immaginario, ma anche una raccolta di pensieri di speranza, positività, ma anche di paura, di crescita e di conoscenza reciproca. ”I bambini in Europa hanno meno paura di noi”, afferma una giovane ragazza keniota.
“Uno dei principi cardine della Convenzione Onu è quella della partecipazione dei giovani. Partecipazione alla vita sociale, civile e politica come passaggio obbligato per far crescere risposte in ambiti come istruzione e salute, anche nei luoghi più fragili del Pianeta. Amref Health Africa, a Nairobi, presso la sede centrale, proprio in occasione della Giornata del Bambino Africano, presenta la sua strategia per il protagonismo dei giovani in Africa” afferma Guglielmo Micucci, Direttore di Amref Health Africa -Italia. “Nello spirito di questa importante occasione”, secondo Micucci Conosciamoci è un video che, ”in punta di piedi, sonda le idee che i bambini africani hanno dell’Europa e viceversa. Una carrellata di considerazioni esilaranti, battute e momenti di riflessione, nati dalla loro spontaneità e dalla maestria dell’autore, che ha lasciato il posto totalmente a loro, alle loro voci. Un video che apprezzeranno non solo le tante scuole in cui operiamo, ma anche gli adulti”.
Il progetto video è nato a seguito di un contributo speciale, dedicato ai minori, offerto dal report a cura dell’Osservatorio di Pavia, ”L’Africa MEDIAta”, presentato da Amref Health Africa-Italia in occasione dell’Africa Day, celebrato il 25 maggio. Allo scopo di comprendere in che modo bambini e ragazzi di età compresa tra i 10 e 14 anni percepiscano l’Africa proposta dai media, tra marzo e aprile 2021 sono stati condotti 8 focus group in 5 istituti scolastici (primarie e secondarie di primo grado) nelle città di Roma, Milano e Pavia, coinvolgendo 182 studenti. L’immaginario dei giovani emerso durante i focus group sembra confermare il ruolo dei media come agenzie di socializzazione. I giovani si mostrano infatti molto abili a scorgere dinamiche di razzismo e discriminazione all’interno dei prodotti che guardano, lamentano mancanze sul versante della normalità e della quotidianità. Alcuni di quegli studenti italiani che hanno partecipato alla ricerca, sono i protagonisti di Conosciamoci.
Le interviste ai ragazzi africani sono state girate dal Dagoretti Film Centre (DFC), un centro di formazione e produzione cinematografica. Un’impresa sociale creata da Amref Health Africa e dal suo Centro per la protezione dell’infanzia di Dagoretti, a Nairobi: il Dagoretti Child Development Centre. Qui Amref, in oltre 20 anni di attività, ha supportato più di 26.000 bambini nell’accesso all’istruzione e facilitato la formazione professionale di 850 adolescenti. Il DFC ha partecipato con cortometraggi a diversi festival di cinema internazionali.
La Giornata del Bambino Africano è stata istituita nel 1991 dalle Nazioni Unite e ha l’obiettivo di porre l’attenzione sulle condizioni di vita dei bambini nel continente africano. In questa giornata si ricorda la marcia degli studenti avvenuta nel 1976 a Soweto, in Sudafrica, quando essi scesero in piazza per una migliore qualità dell’insegnamento per i neri, durante il regime dell’apartheid. Regime che soffocò la protesta con la violenza, che portò a centinaia di giovani persone, generando altre settimane di duri scontri e repressioni.