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FAO: nuovo studio evidenzia lavoro piccoli agricoltori, producono un terzo dei generi alimentari nel mondo

ROMA, 26 APRILE – I piccoli agricoltori producono circa un terzo dei generi alimentari mondiali: stando a un nuovo, dettagliato studio condotto dalla FAO, circa un terzo del cibo prodotto in tutto il mondo è frutto del loro lavoro. A livello globale cinque aziende agricole su sei hanno meno di due ettari di estensione, sfruttano soltanto il 12 per cento circa di tutto il suolo agricolo del pianeta e producono approssimativamente il 35 per cento dei generi alimentari mondiali. Lo studio è stato pubblicato sulla rivista World Development.rural women donne rurali

I contributi dei piccoli agricoltori all’approvvigionamento di generi alimentari variano enormemente da paese a paese e oscillano dall’80 per cento della Cina fino alle percentuali a una sola cifra di Brasile e Nigeria. Lo studio evidenza l’importanza di disporre di dati ottimizzati e armonizzati per fornire ai responsabili politici un quadro più granulare e accurato delle attività agricole. “È fondamentale evitare di usare in maniera indiscriminata i termini ‘aziende agricole a conduzione familiare’ e ‘piccole aziende agricole’: se è vero, infatti, che la maggior parte delle aziende agricole a conduzione familiare sono di piccole dimensioni, alcune sono più grandi, se non addirittura molto grandi,” ha affermato Marco Sánchez, Vicedirettore della Divisione dell’economia agroalimentare della FAO e coautore dell’articolo insieme a Sarah Lowder e Raffaele Bertini, che collaboravano con la FAO all’epoca dello studio.

Nel 2014 un rapporto faro della FAO calcolava che nove su dieci dei 570 milioni di aziende agricole nel mondo erano aziende a conduzione familiare e producevano approssimativamente l’80 per cento del cibo mondiale. Il nuovo studio, dal titolo “Which farms feed the world and has farmland become more concentrated?”, si prefigge lo scopo di indagare quali categorie di aziende agricole prevalgono nel mondo in termini di dimensioni. Secondo stime aggiornate, esistono attualmente nel mondo più di 608 milioni di aziende agricole a conduzione familiare, che occupano tra il 70 e l’80 per cento dei terreni agricoli mondiali e producono approssimativamente l’80 per cento dei generi alimentari mondiali in termini di valore. Dal nuovo studio si possono inoltre ricavare stime sulle dimensioni delle aziende agricole: il 70 per cento circa di tutte le aziende agricole, che lavorano soltanto il 7 per cento di tutti i terreni agricoli, hanno dimensioni inferioriafrica-agricoltura all’ettaro, mentre il 14 per cento delle aziende, che controllano il 4 per cento del suolo agricolo, hanno dimensioni comprese tra uno e due ettari; infine, il 10 per cento di tutte le aziende agricole, che operano sul 6 per cento del suolo agricolo, hanno dimensioni comprese tra due e cinque ettari. Al tempo stesso, l’uno per cento delle aziende agricole mondiali di più grandi dimensioni, vale a dire con estensione superiore ai 50 ettari, utilizza più del 70 per cento dei terreni agricoli mondiali, di cui quasi il 40 per cento si può ricondurre ad aziende agricole con oltre 1000 ettari di estensione.

Questi dettagli sono importanti per le organizzazioni internazionali e i responsabili politici che puntano a introdurre politiche e investimenti pubblici volti a sostenere l’agricoltura familiare, accrescere la produttività dei piccoli produttori e migliorarne i mezzi di sussistenza rurali, secondo quanto previsto dal Decennio dell’agricoltura familiare delle Nazioni Unite (2019-2028). Essi contribuiscono inoltre a migliorare la consapevolezza sullo stato delle aziende agricole di medie e grandi dimensioni, il cui ruolo è decisivo anche nel conseguimento degli Obiettivi di sviluppo sostenibile 1 (Povertà zero), 2 (Fame zero), 10 (Ridurre le disuguaglianze) e 12 (Consumo e produzione responsabili).

 

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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