NEW YORK, 26 FEBBRAIO – La situazione in Myanmar dopo il colpo di stato militare e’ arrivata oggi all’attenzione delll’Assemblea Generale dell’Onu. La comunità internazionale deve intraprendere “l’azione più forte possibile” per porre fine al governo della giunta”, ha detto il Rappresentante permanente del paese all’Onu, Kyaw Moe Tun, facendo appello ai paesi membri delle Nazioni Unite affinché non riconoscano il regime militare o non cooperino con esso.
“Fin dal principio della crisi, l’Italia, assieme all’UE e ai partner G7, ha fermamente condannato il coup militare nel Paese ed espresso l’appello per il ripristino del governo civile democraticamente eletto,” ha fatto presente nel corso della riunione informale la Rappresentanza Permanente italiana ribadendo l’aspettativa – in linea con quanto richiesto dal Segretario Generale e dai Paesi Membri dell’UE – che la repressione cessi immediatamente e che tutti i prigionieri politici, inclusi il Presidente U Win Myint e la Consigliera di Stato Daw Aung San Suu Kyi, gli attivisti della società civile e ogni altro individuo detenuto arbitrariamente vengano liberati con effetto immediato e senza condizioni.
Ricordata l’importanza cruciale del rispetto dei diritti umani e delle libertà fondamentali, in particolare la libertà di opinione e di manifestazione pacifica, l’intervento italiano si è soffermato anche sull’esigenza di porre fine all’impunità per la violenza perpetrata contro le minoranze etniche in Myanmar, e in particolare contro i Rohingya, richiedendo pieno accesso umanitario alla regione per operatori e organizzazioni umanitarie e sottolineando l’urgenza di sradicare le cause profonde dell’instabilità e assicurare il ritorno dei rifugiati in linea con gli standard internazionali.
L’Italia ha inoltre riaffermato pieno sostegno agli sforzi dell’Inviata Speciale del Segretario Generale, Schraner Burgener, con l’obiettivo di facilitare le condizioni per il reinsediamento del legittimo governo civile e per il completamento del processo di transizione democratica e di riconciliazione nazionale. La Burgener e’ intervenuta alla riunione dell’Assemblea in videoconferenza. (@OnuItalia)
