GINEVRA, 10 DICEMBRE – Nel mondo si muore soprattutto di malattie cardiovascolari seguite da quelle respiratorie e dal diabete: è questa la ‘classifica’’ della letalità stilata dall’Organizzazione mondiale della Sanità (OMS) nel suo ultimo rapporto.
Si tratta di malattie non trasmissibili e l’indagine è stata condotta negli ultimi 20 anni prima che esplodesse la pandemia di Covid 19. Nel 2000 solo quattro malattie non trasmissibili (tra cui il cancro) figuravano come prima causa di morte nel mondo, oggi sono diventate sette e tra queste si devono annoverare le malattie neonatali che colpiscono i paesi più vulnerabili in tutto il mondo, le cosiddette malattie della ‘demenza’, come l’Alzheimer che nel mondo più sviluppato come Europa e America del Nord si collocano addirittura al terzo posto, mentre il diabete – considerata la malattia del benessere – ha visto un balzo in avanti con il 70 per cento in più della mortalità, soprattutto in aree come il Medio Oriente.
Secondo il rapporto dell’organizzazione dell’Onu nel 2019 tutte le malattie non trasmissibili insieme hanno rappresentato il 74% dei decessi a livello globale. Al primo posto la cardiopatia ischemica, responsabile del 16% dei decessi totali sul pianeta per un totale di circa 8,9 milioni nel 2019. La seconda e la terza causa di morte sono l’ictus e la broncopneumopatia cronica ostruttiva responsabili di circa l’11% e 6 % dei decessi totali.
Le infezioni delle vie respiratorie inferiori sono invece la malattia trasmissibile più mortale al mondo e la quarta causa di morte a livello complessivo. Decessi per bronchiti e cancro ai polmoni sono aumentati da 1,2 milioni a 1,8 milioni e sono ora al sesto posto tra le principali cause di morte. Nel 2019, l’Alzheimer e altre forme di demenza si sono classificate come la settima causa di morte, interessando soprattutto le donne.
Nel corso degli anni vi sono state modifiche nel panorama della morbilità globale: se ad esempio, pur restando altissimi, i casi di morte neonatale si stanno riducendo grazie al contributo del ‘primo mondo’ nei confronti del ‘terzo’, così come tra quelle trasmissibili virus come HIV e Aids si sono ridotte, gli stili di vita nel mondo più sviluppato hanno accelerato altri tipi di malattie, come appunto quelle cardiovascolari, il diabete ecc.
“Questi dati ci ricordano che dobbiamo intensificare rapidamente la prevenzione, la diagnosi e il trattamento delle malattie non trasmissibili”, ha affermato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus, a commento del rapporto, aggiungendo: “I dati sottolineano l’urgenza di migliorare drasticamente l’assistenza sanitaria di base in modo equo e olistico. Una forte assistenza sanitaria di base è chiaramente il punto di partenza su cui tutto si basa, dalla lotta alle malattie non trasmissibili alla gestione di una pandemia globale”.
Il Covid 19 si collocherebbe in questo quadro nella top ten delle malattie più mortali. Tra i dati positivi lOms stima che l’aspettativa di vita nel mondo è aumentata di sei anni in rapporto al 2000 attestandosi sui 73 anni rispetto ai 67 di vent’anni fa. Anche se, conclude il rapporto, solo cinque di questi anni ‘supplementari’ vengono vissuti i buona salute.