PADOVA, 21 SETTEMBRE – “In un momento in cui ci confrontiamo con la sfida senza precedenti della pandemia, è importante riaffermare convintamente l’irrinunciabilità del multilateralismo e dell’unica Organizzazione internazionale a vocazione universale qual è l’ONU”. Lo ha detto la Vice Ministra degli Esteri Marina Sereni intervenendo in videoconferenza al Seminario “Insieme per l’ONU”, organizzato dall’Università di Padova in occasione dei 75 anni delle Nazioni Unite.
“Covid-19 – ha detto Sereni – è un ‘catalizzatore di fragilità’ che ha acutizzato i nostri problemi e ancor più quelli delle aree a noi vicine come quella del Medio Oriente e Nord Africa. Allo stesso tempo tuttavia, ci spinge a cogliere opportunità per un generale ripensamento, per seguire il cammino di una ‘better recovery’, per usare le parole del Segretario Generale Guterres. A questo proposito è importante ricordare i nostri sforzi per la riforma del Consiglio di Sicurezza, per renderlo più democratico, efficace e rappresentativo”.
“Purtroppo – ha aggiunto la Vice Ministra – l’ONU è ancora percepita troppo distante dai bisogni delle persone. Dobbiamo quindi concentrare gli sforzi per un’Organizzazione più trasparente, inclusiva, attenta al contributo della società civile, degli enti locali, delle donne, dei giovani. L’Italia sta facendo e farà la sua parte. Siamo infatti il settimo contributore al bilancio ordinario e a quello delle operazioni di peacekeeping”. In particolare, l’Italia continuerà a promuovere la propria campagna per una moratoria universale sull’uso della pena di morte: “Quella per la fine delle esecuzioni capitali è una battaglia radicata nel nostro patrimonio culturale e civile nazionale ed è con grande soddisfazione che oggi registriamo il continuo declino del ricorso alla pena di morte nel mondo”.
La Vice Ministra ha ricordato che l’impegno italiano deriva dall’avere da tempo assunto il multilateralismo tra le principali linee-guida della politica estera del nostro Paese: “Credere e investire nelle Nazioni Unite significa anche sostenere uno strumento quale l’OMS, che, pur necessitando di cambiamenti e riforme, rimane l’unica effettiva possibilità di cui il genere umano attualmente dispone per contrastare fenomeni epidemici. Lavoriamo quindi tutti ‘insieme per l’ONU’”. (@OnuItalia)