PADOVA, 5 MAGGIO – Shango è preoccupato. Fa sogni strani, che non riesce a capire, si confronta con i suoi amici, chiede alla nonna, ma non trova risposta alle sue domande. È in pensiero per la sua mamma che “cammina come un cucciolo di ippopotamo fuori dall’acqua”. In occasione della Festa della mamma, Medici con l’Africa Cuamm propone una fiaba che fa fare un viaggio in terre lontane, in Africa, dove le domande rimangono sospese e non trovano subito risposte, lasciando così spazio all’immaginazione; terre in cui gli animali possono diventare spiriti buoni che proteggono; luoghi dove ci sono uomini che aiutano le donne a “guarire” da mal di pancia un po’ strani e dove c’è sempre spazio per l’ascolto e l’amore.
Basta compilare un semplice format nel sito www.mediciconlafrica.org/ilmaldipanciadellamamma per poter scaricare questa bella favola da leggere da soli o insieme ai propri bambini.
“Dopo due mesi di lockdown, all’inizio della Fase 2, siamo più prudenti e attenti a uscire, ancora gli incontri sono ‘a distanza di sicurezza’. La favola permette di fare un piccolo dono a tutte le mamme, vicine e lontane, quelle in Italia e anche quelle in Africa, di cui Medici con l’Africa Cuamm si prende cura, da 70 anni.
“In questi mesi difficili abbiamo imparato a valorizzare tutte le forme di riflessione e intrattenimento proposte attraverso il web e i social, possiamo continuare a donarci occasioni come questa, invitando chi conosciamo a scaricare la favola e a diffondere l’iniziativa. Più numerosi siamo, più ci sentiremo vicini, e più grande sarà il nostro sostegno che, attraverso il lavoro del Cuamm, arriverà fino a quel villaggio sperduto nell’Africa rurale, dove un bimbo come Shango attende risposte sulla salute della sua mamma e dei suoi cari”, afferma la Ong padovana nata nel 1950, e che da essere la prima riconosciuta in Italia e’ diventata la più grande organizzazione italiana per la promozione e la tutela della salute delle popolazioni africane.
Medici con l’Africa Cuamm realizza progetti a lungo termine in un’ottica di sviluppo, intervenendo con questo approccio, anche in situazioni di emergenza, per garantire servizi di qualità accessibili a tutti. Oggi sono impegnati in 8 paesi dell’Africa sub-Sahariana (Angola, Etiopia, Mozambico, Repubblica Centrafricana, Sierra Leone, Sud Sudan, Tanzania, Uganda) con circa 3.000 operatori sia europei che africani; appoggiano 23 ospedali, 64 distretti (per attività di sanità pubblica, assistenza materno-infantile, lotta all’Aids, tubercolosi e malaria, formazione), 3 scuole infermieri e una università (in Mozambico). (@OnuItalia)