ROMA, 22 APRILE – Per difendere il valore dell’acqua in occasione della Giornata Mondiale della Terra, istituita nel 1970 per la conservazione delle risorse del pianeta, Amref – la ong sanitaria più grande dell’Africa – e l’azienda vinicola vicentina ‘Cielo e Terra’ rilanciano il loro impegno a favore dell’accesso a questo bene essenziale. “Per fare un litro di vino ci vogliono 600 litri di acqua” afferma Pierpaolo Cielo vicepresidente di Cielo e Terra; “L’acqua è un fattore critico della nostra filiera, per questo conosciamo molto bene e siamo sensibili al tema idrico”.
L’azienda nata nel 1908 ha sostenuto il progetto di Amref per garantire acqua pulita in Kenya. ”A Vinitaly 2019 è scoccata la scintilla del Kenya e dell’accesso all’acqua in favore dell’Africa. La nostra è un’azienda molto impegnata nel sociale. In Sierra Leone avevamo già realizzato 32 pozzi, per un totale di 30 milioni di litri d’acqua. Vogliamo cercare, con altri progetti idrici, di compensare l’acqua che usiamo per produrre vino. Grazie ad un prezioso incontro con un nostro cliente del Kenya – ha spiegato ancora Cielo – abbiamo poi trovato in Amref una ong locale che ci ha portato sul campo a vedere i suoi progetti…la condivisione del pozzo e il coinvolgimento della comunità intorno a quel bene, così prezioso, è quello che più mi ha colpito nell’incontro con le comunità africane”.
Dalla collaborazione con Amref è nato quindi ”Qualcosa si è rotto”, cortometraggio che evoca in maniera poetica, con la voce di Fiorella Mannoia, la frattura creatasi nell’equilibrio tra le donne africane e l’acqua. Il corto – presentato il 4 aprile in anteprima su La7 – è stato realizzato in Kenya da Amref e la casa di produzione DocLab. Main partner Cielo e Terra Sustainable e Utilitalia. Partner tecnici Fujinon, Premista e Sony. Al centro del corto quell’equilibrio “rotto” da continui periodi di siccità e forti inondazioni, conseguenze di un preoccupante cambiamento climatico. Il video backstage del cortometraggio è stato girato in Kenya, nelle aree dove vivono le comunità Masai.
La FAO individua i Paesi dell’Africa Sub-Sahariana come i Paesi che soffriranno maggiormente dei cambiamenti climatici in termini di riduzione della produttività agricola e insicurezza idrica. Nel 2019, nell’intero continente, ai 7,6 milioni di sfollati in fuga da conflitti, si sono aggiunti 2,6 milioni di profughi del clima. Con alcune delle situazioni più gravi che si sono verificate in Etiopia, Somalia, Sudan e Sud Sudan.
“Anche in un momento difficile come questo, dove non solo l’aspetto della salute, a causa del Covid19, ci sta mettendo a dura prova, ma anche quello economico, poter contare sull’aiuto di aziende così importanti è un segnale incoraggiante per noi. Cielo e Terra ci è accanto per un lavoro di costruzione non solo di impianti idrici, ma di una informazione sull’accesso all’acqua. Ora attraversiamo questo momento difficile e poi ritroviamoci per creare valore ulteriore con questa collaborazione”.