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domenica, Dicembre 22, 2024

COVID-19: FAO, OMS, OMC, mitigare conseguenze su commercio e mercati alimentari

ROMA/GINEVRA, 1 APRILE – La sicurezza alimentare e i mezzi di sussistenza di milioni di persone in tutto il mondo dipendono dal commercio internazionale. Mentre i paesi si stanno organizzando per implementare misure volte ad arrestare l’accelerazione della pandemia del Covid-19, è necessario ridurre al minimo l’impatto potenziale sull’approvvigionamento alimentare o conseguenze indesiderate sul commercio globale e sulla sicurezza alimentare. Lo affermano in una dichiarazione congiunta Qu Dongyou, Tedros Adhanom Ghebreyesus e Roberto Azevedo, rispettivamente direttori generali della Fao, dell’Oms e dell’Omc.

Nell’intervenire a tutela della salute e del benessere dei loro cittadini, i paesi dovrebbero garantire che qualsiasi misura relativa al commercio non causi interruzioni lungo la filiera alimentare. Tali sconvolgimenti potrebbero ostacolare la circolazione dei lavoratori dell’industria agricola e alimentare e prolungare i ritardi alle frontiere per i container alimentari, con il conseguente deterioramento dei prodotti deperibili e l’aumento degli sprechi alimentari. Le restrizioni al commercio alimentare potrebbero inoltre essere collegate a ingiustificate preoccupazioni rispetto alla sicurezza alimentare. Se dovesse concretizzarsi un quadro del genere, la filiera di approvvigionamento alimentare verrebbe sconvolta, con conseguenze particolarmente pesanti per le popolazioni più vulnerabili ed esposte a insicurezza alimentare.

L’incertezza sulla disponibilità di cibo può innescare un’ondata di restrizioni all’export, creando carenze sul mercato globale. Reazioni simili possono alterare l’equilibrio tra domanda e offerta di alimenti, con conseguenti picchi di prezzo e maggiore volatilità dei prezzi. Crisi precedenti ci hanno insegnato che queste misure sono particolarmente dannose per i paesi a basso reddito e con deficit alimentare, andando inoltre a scapito degli sforzi delle organizzazioni umanitarie per procurare cibo a chi ne ha disperato bisogno.

Dobbiamo scongiurare che ciò si ripeta. È in tempi come questi che una maggiore cooperazione internazionale diventa vitale. Per la durata dei blocchi imposti dal Covid-19 è necessario fare ogni sforzo possibile per garantire che il commercio scorra il più liberamente possibile, in particolare per evitare carenze di cibo.

Allo stesso modo, è inoltre fondamentale che i produttori e gli operatori del settore alimentare impegnati nella trasformazione e nella vendita al dettaglio siano tutelati per ridurre al minimo la diffusione della malattia all’interno del settore e mantenere attive le filiere alimentari. I consumatori, in particolare le persone più vulnerabili, devono continuare a poter accedere agli alimenti all’interno delle loro comunità secondo rigorosi requisiti di sicurezza.

Dobbiamo inoltre garantire che le informazioni sulle misure commerciali relative agli alimenti, ai livelli di produzione, ai consumi, alle scorte e ai prezzi degli alimenti siano disponibili a tutti in tempo reale. Ciò riduce le incertezze e consente a produttori, consumatori e commercianti di operare scelte consapevoli e, soprattutto, aiuta a contenere la frenesia degli acquisti e l’accumulo di cibo e di altri beni di prima necessità.

È giunto il momento di dimostrare solidarietà, di agire in modo responsabile e di aderire al nostro obiettivo comune: ottimizzare la sicurezza e la salubrità alimentare, la nutrizione e migliorare il benessere generale delle persone in tutto il mondo. Dobbiamo garantire che la nostra risposta al Covid-19 non crei carenze ingiustificate dei prodotti di prima necessità, aggravando la fame e la malnutrizione. (@OnuItalia)

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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