NEW YORK, 5 MARZO – Intervenendo a nome del gruppo Uniting for Consensus alla Seconda sessione annuale del negoziato intergovernativo per la riforma del Consiglio di Sicurezza in corso al Palazzo di Vetro, l’Italia ha ribadito i cardini della proposta per un allargamento dei soli seggi non-permanenti su cui il gruppo intende continuare ad agire “perché sono nell’interesse collettivo”.
“Cosa vogliamo da un Consiglio riformato? Uno: che rappresenti tutti in maniera più equa. Il Consiglio di Sicurezza così come è attualmente, non lo fa. Il senso della riforma è proprio quello di liberarsi dei retaggi del passato e far sì che il Consiglio rifletta la realtà del mondo attuale. Non è accettabile che l’Africa resti sottorappresentata. È un’ingiustizia che va corretta,” ha affermato la Rappresentante permanente italiana Mariangela Zappia: “Tutte le regioni e gli Stati devono poter avere una voce che li rappresenti in Consiglio. Asia Pacifico, America Latina, Europa Orientale: nella proposta di Uniting for Consensus, tutti otterrebbero un maggior numero di seggi e, soprattutto, tutti gli Stati, anche i più piccoli – come gli Stati insulari in via di sviluppo- avrebbero maggiori chance di sedere in Consiglio.”
Uniting for Consensus vuole che il Consiglio sia responsabile e efficace: “Di fronte a crisi drammatiche, il Consiglio di Sicurezza si è dimostrato in molti casi incapace di agire per la minaccia o l’uso del veto da parte dei membri permanenti. La soluzione non può essere certo quella di creare nuovi seggi permanenti. I membri non permanenti vengono eletti periodicamente, rispondono del loro operato di fronte a tutti gli Stati membri. A differenza dei membri permanenti, non difendono interessi meramente nazionali ma rappresentano quelli di chi li vota. Si tratta di un principio basilare di democrazia che possiamo realizzare concretamente in Consiglio di Sicurezza attraverso un incremento della sola categoria dei membri non permanenti. Vogliamo tutti un Consiglio all’altezza del suo mandato: questa è la strada per aumentarne efficacia e trasparenza”, ha detto la Zappia.
Su questi principi Uniting for Consensus intende continuare ad agire perché sono nell’interesse collettivo, ha detto l’ambasciatrice italiana: “Non ci siamo mai tirati indietro, anzi abbiamo sempre ricercato il dialogo con gli altri gruppi negoziali. Abbiamo modificato la nostra proposta di conseguenza per tenere conto delle posizioni di tutti. Continueremo a portare avanti questo confronto costruttivo.” (@OnuItalia)