NEW YORK/ROMA, 2 MARZO – Dopo due anni passati a cercare di riunire i libici, frenare le interferenze esterne e preservare l’unità del Paese, l’inviato speciale per la Libia Ghassam Salame’ lascia il suo incarico per motivi di salute. “Dopo che si è tenuto il vertice di Berlino, è stata emessa la risoluzione 2510 e sono state lanciate le tre piste, nonostante l’esitazione di alcuni, oggi dichiaro che la mia salute non consente più questo tasso di stress, perciò ho chiesto al segretario generale di sollevarmi dal’incarico augurando alla Libia pace e stabilità”, ha annunciato lo stesso Salame’, il quinto inviato speciale Onu da quando e’ scoppiata la crisi libica, in un messaggio su Twitter.
Un sentito grazie e’ arrivato all’inviato dall’Italia: il ministro degli esteri Luigi Di Maio ha reso omaggio “alla competenza, l’impegno e la caparbietà con cui ha affrontato il suo incarico in un momento così difficile per la Libia”. Il lavoro del Rappresentante Speciale “è stato determinante e costituirà un importante punto di riferimento per il suo successore”, ha aggiunto Di Maio.
Salame’, un libanese, e’ il quinto Rappresentante Speciale del Segretario Generale delle Nazioni Unite a gettare la spugna. Prima di lui avevano rivestito l’incarico il britannico Ian Martin (un anno dal settembre 2011), l’altro libanese Tarek Mitri (due anni fino al 2014) e poi i più noti Bernardino Leon (spagnolo, 14 mesi fino all’autunno 2015) e il tedesco Martin Kobler (20 mesi fino al giugno 2017). (@OnuItalia)