NEW YORK, 13 FEBBRAIO – “L’Italia è una convinta sostenitrice dello sviluppo della giustizia penale internazionale. I tribunali internazionali, in particolare la Corte Penale Internazionale, e i meccanismi internazionali di indagine svolgono un ruolo fondamentale per accertare e punire gravi violazioni dei diritti umani e per accompagnare le società post-conflittuali verso una effettiva riconciliazione.” Così il Vice Rappresentante Permanente italiano all’ONU Stefano Stefanile, intervenendo al dibattito del Consiglio di Sicurezza sulla giustizia transizionale, presieduto dal Ministro degli Esteri belga Philippe Goffin, Presidente di turno.
“Riconoscimento collettivo delle responsabilità per gravi crimini e violenze, punizione dei colpevoli e ripristino dei diritti delle vittime sono precondizioni per una effettiva riconciliazione. Dialogo e reintegrazione devono procedere di pari passo”, ha detto Stefanile ricordando che l’Italia ospita presso l’hub logistico ONU di Brindisi strutture che offrono capacità complementari alla giustizia transizionale, in materia di disarmo e smobilitazione, reintegrazione, polizia.
“La partecipazione dei giovani e delle donne nei processi di transizione è cruciale per una pace veramente inclusiva e quindi duratura”, ha osservato il numeri due della rappresentanza italiana: “La creazione di network di mediatrici, come quello del Mediterraneo lanciato dall’Italia, è un importante strumento per integrare la prospettiva di genere in questi processi.” (@OnuItalia)