PARIGI, 27 NOVEMBRE – I diritti fondamentali della persona e le rapide risposte a un mondo in continua evoluzione e ai sempre più frequenti ‘strappi’ nel tessuto sociale sono al centro di un protocollo d’intesa firmato dalla direttrice generale dell’Unesco Audrey Azoulay e dall’Alta commissaria dell’Onu per i diritti umani Michelle Bachelet.
Si tratta di un accordo volto soprattutto a promuovere un’azione comune in favore dei diritti umani. ”Quando la dignità umana, l’uguaglianza e la giustizia sono minacciate – ha spiegato Azoulay – UNESCO e OHCHR riaffermano la loro volontà di agire insieme per una migliore applicazione dei diritti umani in risposta alle nuove sfide mondiali”.
L’accordo ha al centro le tendenze emergenti e i nuovi settori che investono i diritti umani, in particolare quelli che riguardano i nuovi progressi scientifici e tecnologici, soprattutto l’intelligenza artificiale. L’accordo interviene proprio nel momento in cui gli stati membri dell’UNESCO stanno per lanciare l’elaborazione di uno strumento normativo sull’etica dell’intelligenza artificiale in seguito alla Conferenza generale dell’organizzazione dell’Onu che si chiude oggi. Per Bachelet ”queste iniziative indirizzeranno la tecnologia verso tutto il positivo che potrà produrre, vigilando perchè vengano contrastati gli abusi come l’hate speech, le violenze contro i giornalisti e i difensori dei diritti umani”.
Le due agenzie dell’Onu rafforzeranno inoltre la loro azione contro la propaganda razzista, il linguaggio di odio e di provocazione, sulla falsariga, in linea con la ‘Strategia e il piano di azione dell’Onu sull’hate speech’ lanciato quest’anno. Questa nuova cooperazione identifica anche i campi di convergenza più specifici per l’Unesco: si tratta della promozione culturale e il diritto all’istruzione, del diritto di partecipare alla vita culturale, di beneficiare del progresso scientifico e delle sue applicazioni, del diritto all’acqua e alla salute; senza dimenticare i diritto alla libertà di espressione, all’accesso all’informazione in linea con il Piano d’azione dell’Onu sulla sicurezza dei giornalisti e la questione dell’impunità di pertinenza dell’Unesco.