ROMA, 7 NOVEMBRE – Il Corno d’Africa colpito da violente inondazioni che hanno messo a rischio 490.000 bambini in Sud Sudan e colpito 200.000 bambini in Somalia, e’ al centro di un allarme lanciato dell’UNICEF.
SUD SUDAN
L’organizzazione dell’Onu per l’Infanzia ha lanciato un appello di emergenza di 10 milioni di dollari per rispondere ai bisogni immediati dei bambini colpiti dalle inondazioni. Più di 900.000 persone nel paese, compresi 490.000 bambini, hanno urgente bisogno di assistenza. Circa un quinto del paese, grande quanto la Francia, sta combattendo contro le inondazioni. Intere comunità, compresi centri sanitari, nutrizionali e scuole sono sommersi e fino al 90% dei servizi di base sono stati sospesi in diverse aree. Circa 90.000 bambini non possono andare a scuola perché le classi sono inondate, gli insegnanti sono sfollati e le scuole sono utilizzare come rifugi. I bambini stanno perdendo in questo modo anche spazi sicuri che li proteggano da sfruttamento e abusi.
L’UNICEF sta rispondendo ai bisogni dei bambini colpiti e due giorni fa è stata la prima organizzazione a fornire aiuti di base a Pibor nel Jonglei, dove le barche hanno preso il posto delle auto. Sono stati consegnate via aerea 4,8 tonnellate di aiuti.
Spazi temporanei per la nutrizione e centri sanitari sono stati allestiti in tende o sotto alberi di mango per continuare a garantire servizi importanti soprattutto per i bambini. Sono stati costruiti latrine di emergenza e spazi temporanei per l’apprendimento. Sono in via di distribuzione pastiglie per potabilizzare l’acqua e diversi team sono sul campo per diffondere porta a porta informazioni sanitarie. L’UNICEF pianifica di ampliare la sua risposta per raggiungere diverse aree remote nel Jonglei, Upper Nile, Warrap, Northern Bahr El Ghazal, Unity e Eastern Equatoria.
SOMALIA
Circa 200.000 bambini sono stati colpiti da gravi inondazioni a Belet Weyne, Berdale, Baidoa, Jowhar e Mahadaiin, in Somalia. Migliaia di famiglie sono state costrette a lasciare le proprie case e rifugiarsi su terreni più alti. Vivendo in rifugi o peggio, all’aperto, molti degli sfollati hanno estremo bisogno di acqua pulita, servizi igienico sanitari, rifugi sicuri e aiuti sanitari e alimentari. Le inondazioni hanno anche distrutto le scuole e interrotto l’istruzione per migliaia di bambini. Raccolti danneggiati e allevamenti inondati impediranno l’accesso al cibo. Questo aggraverà la già precaria situazione nutrizionale nel paese. L’insicurezza alimentare, la mancanza di assistenza medica e di accesso ad acqua sicura e servizi igienico sanitari aggraveranno la malnutrizione tra i bambini somali e causeranno un ciclo mortale di malattie legate all’acqua molto veloci a diffondersi. Sono in via di distribuzione 33.000 kit igienici per consentire accesso all’acqua sicura e prevenire malattie legate all’acqua.