GINEVRA, 4 NOVEMBRE – “In un mondo in subbuglio come il nostro, il mantenimento della pace e della sicurezza, lo sviluppo socio-economico sostenibile e la promozione dei diritti umani devono restare pilastri. Lo riaffermiamo e riaffermiamo che e’ essenziale garantire a tutti diritti fondamentali”. Lo ha detto oggi a Ginevra il sottosegretario agli esteri Manlio di Stefano, intervenendo alla 34ma sessione del Gruppo di Lavoro della Revisione Periodica Universale (Universal Periodic Review – UPR), il meccanismo del Consiglio dei Diritti Umani in cui ogni Stato membro delle Nazioni Unite fornisce un aggiornamento sullo stato di attuazione dei suoi obblighi internazionali in materia di diritti umani e riceve, dagli altri Stati, raccomandazioni per il rafforzamento e la tutela di diritti e libertà fondamentali.
“Dall’ultima revisione sull’Italia nell’ottobre 2014 molti cambiamento sono intervenuti sia sul fronte nazionale che internazionale”, ha detto Di Stefano. Stavolta, durante la 34ma sessione della UPR, oltre all’Italia, e’ sotto esame la situazione dei diritti umani di altri 13 Paesi: El Salvador, Gambia, Bolivia, Fiji, San Marino, Kazakhstan, Angola, Iran, Madagascar, Iraq, Slovenia, Egitto e Bosnia Erzegovina.
Di Stefano, nel suo intervento di apertura, ha toccato tutti i punti dell’agenda italiana nel contesto dei diritti umani: dall’istituzione del reddito di cittadinanza al “Green New Deal” per lo sviluppo sostenibile che si prende cura dell’ambiente, dal pieno impegno sugli obiettivi dell’Agenda 2030 dell’Onu, alla parita’ di genere e alla presenza delle donne nei processi decisionali.
Il reddito di cittadinanza e’ istituito nell’aprile 2019 e sta beneficiando 2,2 milioni di persone, ha detto il sottosegretario, notando poi che in Italia progressi verso la parità di genere hanno portato a un aumento delle donne in Parlamento, oggi il 34,5 per cento dell’intero corpo parlamentare. (@OnuItalia)