OSLO, 11 OTTOBRE – Il premio Nobel per la pace 2019 è stato assegnato al premier etiope Abiy Ahmed Ali. Una decisione non completamente a sorpresa dopo il ruolo avuto nella riconciliazione tra Etiopia e Eritrea dopo un conflitto durato oltre 20 anni. “E’ un premio a tutta l’Africa”, ha detto il vincitore a cui sono andate le congratulazioni del premier Giuseppe Conte. “Il Nobel per la Pace è il riconoscimento della sua forte leadership nel trasformare in atti concreti il desiderio di pace della popolazione di un’intera regione. Abiy, l’Italia è e sarà al tuo fianco”, ha detto Conte su Twitter in un messaggio in inglese.
A soli 43 anni il nuovo Nobel per la pace è diventato primo ministro dell’Etiopia dal 2 aprile dell’anno scorso. Ex militare, appartiene all’ultima generazione di politici etiopi ed è di etnia oromo, gruppo maggioritario in Etiopia ma marginalizzato da decenni. Nei primi quattro mesi di governo, Abiy ha ordinato il rilascio di migliaia di prigionieri politici e legalizzato i gruppi di opposizione che erano a lungo stati classificati come “terroristici”. Ma soprattutto ha avviato i negoziati con l’Eritrea, con cui l’Etiopia era ufficialmente in guerra dal 1998, portandoli poi a compimento rinunciando alle rivendicazioni territoriali all’origine del conflitto e sostenendo l’applicazione dell’accordo di pace promosso dalle Nazioni Unite nel 2000. Su questa base, aveva concordato con il presidente eritreo Isaias Afewerki la riapertura delle rispettive ambasciate e la ripresa dei commerci.
Fautore di profonde riforme, Abiy Ahmed Ali è stato premiato dal Comitato Nobel norvegese in un riconoscimento che e’ anche un incoraggiamento. “Il comitato spera che il premio rafforzerà il primo ministro Abiy nel suo importante lavoro per la pace e la riconciliazione. In corsa quest’anno per il Nobel per la pace erano 310 candidati, tra i favoriti l’attivista svedese per il clima Greta Thunberg e il Papa. (@OnuItalia)