NEW YORK, 23 SETTEMBRE – L’Onu e uno dei leader del settore spaziale, l’italiana Avio Spa, aprono l’esplorazione spaziale ai paesi in via di sviluppo. Nella seconda meta’ del 2020 istituzioni di questi paesi potranno usufruire senza costi aggiuntivi dei servizi di lancio offerti da Avio utilizzando il lanciatore Vega. L’annuncio e’ arrivato oggi a New York nell’ambito di un evento a margine della 74esima Assemblea generale e dei vertici sul clima e lo sviluppo sostenibile organizzato da Italia, Zambia, Stati Uniti e dall’Ufficio Onu per gli affari spaziali UNOOSA.
“Questo significa che a partire dal prossimo anno saremo in grado di offrire a paesi che non lo hanno mai fatto o che stanno muovendo i primi passi nel settore l’opportunita’ di accesso allo spazio in modo responsabile e sostenibile”, ha detto la direttrice di UNOOSA, Simonetta di Pippo, aprendo il side event “Bringing the Benefits of Space to Everyone Everywhere”. Per Giulio Ranzo, Ceo di Avio, Giulio Ranzo, CEO of Avio, l’impegno del gruppo di Colleferro con l’Onu ne mette in rilievo l’obiettivo di portare l’uso delle risorse offerte dallo spazio a beneficio dell’intera comuni’ internazionale”. Avio – ha spiegato Ranzo- contribuira’, attraverso il lancio di nove mini satelliti sullo sfondo di una continua innovazione, a rendere gli obiettivi di sviluppo sostenibili dell’Onu sempre piu’ a portata di mano”.
Avio, che ha gia’ portato nello spazio paesi come Peru e Marocco, ha messo a disposizione spazi per un massimo di tre lanci distinti, ciascuno dei quali fornira’ alle istituzioni selezionate l’equivalente di tre 1U Cubesat (minisatelliti standarizzati cubici di circa 10 cm di lato), una conferma ulteriore dei progressi verso la miniaturizzazione anche della tecnologia spaziale dove prestazione sempre maggiori sono ottenute con strutture di dimensioni sempre minori. “L’Italia, tra i membri fondatori del Comitato per l’esplorazione pacifica dello spazio, e’ convinta che l’uso dello spazio deve essere effettuato a beneficio di tutti, ma ostacoli ancora persistono e sono soprattutto economici”, ha detto la vice-ministro Emanuela Del Re intervenendo al panel a cui hanno preso parte anche rappresentanti di Nasa, Virgin Galactic e Maxxi Technology.
L’accordo con le Nazioni Unite arriva sullo sfondo di un futuro globale dello spazio sempre piu’ commerciale. “In molte parti del mondo il settore privato spaziale fa da catalizzatore per le attività spaziali nazionali. Se l’Onu continua a sostenere, non solo quello che facciamo nello spazio, ma anche quello che possiamo fare dallo spazio, il settore privato e’ essenziale e UNOOSA fa da apripista guidando le Nazioni verso partnership piu’ innovative che possano offrire opportunità”, ha detto la Di Pippo. (@OnuItalia)