NEW YORK, 4 SETTEMBRE – Condoglianze e solidarietà al popolo delle Bahamas devastate dal passaggio dell’uragano Dorian sono state espresse oggi dalla Rappresentante permanente d’Italia all’Onu Mariangela Zappia.
“L’Italia da tempo sostiene le Piccole Isole nello sforzo di fronteggiare queste sfide. Dobbiamo agire oggi per evitare il ripetersi di simile tragedie”, ha detto l’Ambasciatrice.
Dopo la terribile devastazione causata dall’uragano Dorian nelle Bahamas il segretario generale dell’Onu Antonio Guterres si è detto “profondamente preoccupato per le decine di migliaia di persone colpite a Grand Bahamas e Abaco”, ha riferito il portavoce Stephane Dujarric. Il capo degli affari umanitari delle Nazioni Unite, Mark Lowcock, e’ oggi nelle isole per incontrare nella capitale Nassau il primo ministro Hubert Minnis. Alle Bahamas ci sono 70 mila persone che hanno bisogno di assistenza, colpite da una “enorme devastazione”, ha detto Lowcock, parlando con i giornalisti in collegamento telefonico da Nassau, dove ha appena incontrato il primo ministro Hubert Minnis. “I primi passi che le Nazioni Unite affronteranno sarà fornire assistenza salvavita urgente, cibo, acqua potabile, medicine e rifugi”, ha precisato.
“L’Onu sta sostenendo gli sforzi di soccorso guidati dal governo – ha aggiunto il portavoce – Le persone che hanno perso tutto hanno bisogno urgente di un riparo, acqua potabile sicura, cibo e medicine”. Guterres ha invitato i donatori a stanziare finanziamenti per la risposta umanitaria e gli sforzi di ricostruzione non appena saranno noti i dettagli.
Il passaggio dell’uragano ha provocato per ora almeno venti vittime mentre si comincia a temere il peggio, sia in termini di vittime che di danni, via via che le acque si ritirano. Le immagini riprese dall’alto sono impressionanti e consegnano un panorama spettrale, che le autorità dell’arcipelago hanno definito “catastrofico”. Nelle Abaco Islands e a Grand Bahama, le isole più colpite, oltre il 60% delle abitazioni è andato distrutto o ha subito danni strutturali gravi. Il 60% di Grand Bahama è ancora sotto l’acqua. E’ ancora presto per fare i calcoli, ma appare chiaro come l’industria del turismo, prima voce dell’economia delle Bahamas, subirà un colpo durissimo dal quale non sarà facile riprendersi. (@OnuItalia)