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Sud Sudan: con CUAMM riparte scuola per ostetriche di Lui

PADOVA/LUI 27 AGOSTO– A Lui, in Sud Sudan, la scuola per ostetriche e’ ripartita ufficialmente oggi, grazie alla rinnovata collaborazione tra il Ministero della salute nazionale e Medici con l’Africa Cuamm. Presente all’inaugurazione il ministro della salute sud sudanese Riek Gai Kok insieme alle autorità locali, oltre allo staff Cuamm e al direttore dell’organizzazione don Dante Carraro.

La ripresa delle attività della scuola per ostetriche ha un valore simbolico e pratico molto importante per lo sviluppo del Sud Sudan, un paese che negli ultimi anni ha sofferto per l’instabilità politica, gli scontri interni e la crisi alimentare. Ad oggi in Sud Sudan muoiono di parto 789 donne ogni 100.000 nuovi nati, anche perché c’è appena un’ostetrica ogni 20.000 donne che partoriscono.

«La scuola per ostetriche è uno strumento di sviluppo e di pace – spiega don Dante Carraro – perché forma donne e uomini provenienti da tutto il paese: contribuisce a creare nuovo personale sanitario e favorisce il dialogo tra gruppi diversi, in una nazione ancora molto divisa. Questo è il secondo ciclo di studi: il primo, durato tra il 2014 e il 2017 è stato complesso, ma fruttuoso, per questo abbiamo insistito per cercare i fondi per continuare questa esperienza, nonostante le difficoltà. Ricordo che nel 2015 è stato necessario far sfollare gli studenti da Lui a Juba, la capitale, per sfuggire agli scontri in loco. Non abbiamo mollato e tutti gli studenti di quel primo corso oggi lavorano, distribuiti in tutto il paese. È un segnale di speranza importante, dimostra che lo sviluppo è la via da seguire».

«Vogliamo fare nostro l’approccio del Cuamm: lavorare con, insieme – sottolinea il ministro Riek Gai Kok – per raggiungere grandi obiettivi. Oggi vogliamo ringraziare l’organizzazione per averci aiutato a realizzare un nostro sogno: avere una scuola ostetriche qui, a Lui». 

Sono 20 gli iscritti alla scuola: 12 uomini e 8 donne, di età compresa tra i 20 e i 30 anni. Stanno già seguendo i corsi teorici a Lui da aprile 2019 e da poco hanno iniziato il primo tirocinio pratico nell’ospedale collegato alla scuola, gestito dal 2009 da Medici con l’Africa Cuamm. Seguiti quotidianamente dalla preside e da due tutor della scuola, in ospedale gli studenti lavorano fianco a fianco con i medici e gli operatori dell’organizzazione, mettendo in pratica nel lavoro quanto appreso in aula e imparando ulteriormente.

Il sostegno garantito da Medici con l’Africa Cuamm, grazie al contributo di KOFIH (Korean Foundation for International Health Care), Fondazione Maria Bonino, Fondazione Giuseppe Maestri, MIUR/Università di Padova e altri donatori privati, permette di assicurare agli studenti vitto e alloggio e di sostenere le attività didattiche e i costi di gestione e manutenzione della struttura scolastica.

L’ospedale di Lui, che fa parte dello stato di Amadi, è l’unico ospedale di riferimento per una popolazione stimata di 179.000 persone, distribuite su un’area rurale molto ampia. È una struttura pubblico-privata appartenente alla Chiesa Episcopale, gestita dal 2009 da Medici con l’Africa Cuamm, in coordinamento con il Ministero della sanità Sud Sudanese.

Negli ultimi anni OCHA (Ufficio di Coordinamento per gli Affari Umanitari delle Nazioni Unite) è arrivata a definire la popolazione dell’area di Lui come “interamente sfollata”, perché costretta regolarmente ad abbandonare la propria casa per sfuggire alle tensioni di un conflitto a bassa tensione che dura dal 2013. L’ospedale di Lui non ha mai smesso di funzionare ed è anche stato rifugio per numerose famiglie sfollate, che nei momenti di crisi acuta sono state ospitate anche nelle strutture della scuola per ostetriche. Nel 2018, l’ospedale e le strutte sanitarie periferiche collegate hanno garantito quasi centomila visite ambulatoriali, oltre settemila visite prenatali e quasi 1.200 parti assistiti. (@OnuItalia)

 

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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