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#Journalists too: una giornata dell’Unesco in favore delle giornaliste vittime di molestie

PARIGI, 24 GIUGNO –  #Journalists too: la conferenza ”Standing up against online harassment of women journalists – What works?” si è svolta nella sede dell’Unesco e ha preso in esame proprio la crescita esponenziale delle molestie in rete contro le giornaliste.  Numerosi studi hanno dimostrato il forte impatto emotivo che le minacce e altri atti intimidatori hanno sul lavoro delle professioniste, con il risultato di abbassare ancora, soprattutto in certi paesi, il livello della libertà di stampa e di espressione.

Secondo uno studio del Fojo Media Institute, Linnaus University, Stoccolma, riferito da Lars Tallert, a capo del Dipartimento delle politiche e dello sviluppo internazionale, che ha per obiettivo il rafforzamento del giornalismo indipendente, ”negli ultimi 12 mesi il 65% dei giornalisti ha ricevuto minacce contro il 5% del resto della popolazione. Il 15% delle giornaliste è stata minacciata di stupro, rispetto al 5% delle donne. Ci troviamo di fronte – ha commentato Tallert – ad un’urgenza democratica”.

Aprendo i lavori Moez Chakchouk (vice direttore Unesco per la Comunicazione), ha sottolineato che, come agenzia Onu responsabile del Piano d’azione Onu sulla salvaguardia dei Giornalisti, l’Unesco ”è pienamente impegnata in tutto il mondo a creare un ambiente che sia libero e sicuro per i giornalisti, ma soprattutto per le giornaliste”.  ha anche annunciato che l’organizzazione sta commissionando uno studio su efficaci misure per contrastare le moleste e le minacce contro le giornaliste. Claudia Reinprecht, ambasciatrice austriaca all’Unesco ha dichiarato: ”Dobbiamo capire ciò che avviene nelle nostre società quando gli abusi soffocano le voci delle donne che lavorano nei media che già sono sottorappresentate”.

(@novellatop, 24 giugno 2019)

Maria Novella Topi
Maria Novella Topihttps://onuitalia.com
Maria Novella Topi è stata a lungo capo servizio della Redazione Esteri dell'Ansa. Tra le sue missioni l'Albania (di cui ha seguito per l'agenzia la caduta del comunismo e le successive rivolte), l'Iraq e la Libia. Ha lavorato per lunghi periodi nell'ufficio di corrispondenza di Parigi. Collabora da Roma a OnuItalia.

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