ROMA/LONDRA, 18 GIUGNO- “L’Italia e il Regno Unito hanno raggiunto un accordo di partenariato in vista della 26ma Conferenza delle Parti alla Convenzione delle Nazioni Unite sul Cambiamento Climatico (COP26). Sulla base di tale accordo, il Regno Unito offre di esercitare la Presidenza della COP 26 e di ospitare il Summit che avrà luogo a fine 2020. L’Italia propone di organizzare la Pre-COP e altri importanti eventi preparatori, tra cui una significativa iniziativa volta a dare voce alle istanze dei giovani (“Youth event”).” E’ quanto si legge in una nota di Palazzo Chigi pubblicata sul sito del governo.
“Attraverso la partnership i due Paesi si impegnano a promuovere il più alto livello di ambizione possibile per la prossima COP26 e a favorire l’adozione di azioni concrete in grado di realizzare il necessario salto di qualità necessario alla piena attuazione dell’Accordo di Parigi”, si legge nella nota che riporta le parole del Ministro dell’Ambiente, Sergio Costa.
“Il partenariato tra Italia e Regno Unito rappresenta un segnale forte di una collaborazione solida e consapevole su un tema, quello dei cambiamenti climatici, che richiede un cambio di paradigma e che occuperà la nostra agenda e quella delle generazioni future”, ha spiegato Costa. Il segretario al Foreign Office, Jeremy Hunt – ha osservato che oggi, “attraverso un grande risultato delle nostre diplomazie, abbiamo concordato una proposta per una Presidenza britannica della COP26 in partenariato con i nostri amici italiani. Insieme, attraverso il nostro costante impegno a lavorare insieme sul piano europeo e globale, costruiremo un futuro migliore per i nostri figli”.
E sempre Costa ha osservato che “questa corsa verso la Cop26, un avvenimento fondante per il futuro del pianeta non ha mai visto Italia e Uk su fronti opposti ma al lavoro insieme per il bene del Pianeta. Questo partenariato è una bellissima notizia che ci inorgoglisce. La Gran Bretagna, come l’Italia, ha un’ambizione ambientale molto elevata e sono sicuro che lavoreremo molto bene insieme”. (@OnuItalia)