GINEVRA, 28 MAGGIO – L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha aggiornato l’elenco delle malattie e ha dato corso alla sua decisione di inserirvi per la prima volta, ufficialmente, la dipendenza da videogiochi, definita ‘Gaming disorder’.
Durante l’Assemblea Generale in corso a Ginevra i Paesi membri hanno votato a favore dell’adozione del nuovo aggiornamento dell’International Statistical Classification of Diseases and Related Health Problems (la cui sigla è Icd-11).
La nuova classificazione, che entrerà in vigore dal primo gennaio 2022, contiene definizioni e codici per oltre 55 mila malattie e condizioni patologiche, e viene usato per uniformare diagnosi e classificazioni in tutto il mondo. Il ‘gaming disorder’ è definito come “una serie di comportamenti persistenti o ricorrenti legati al gioco, sia online che offline, manifestati da: un mancato controllo sul gioco; una sempre maggiore priorità data al gioco, al punto che questo diventa la più importante delle attività quotidiane e sugli interessi della vita; una continua escalation del gaming nonostante conseguenze negative personali, familiari, sociali, educative, occupazionali o in altre aree importanti”. Per essere considerato patologico, afferma l’organismo dell’Onu, il comportamento deve essere reiterato per 12 mesi, “anche se la durata può essere minore se tutti i requisiti diagnostici sono rispettati e i sintomi sono gravi”.
Tra le altre novità introdotte nel manuale ci sono anche la creazione di un capitolo sulla medicina tradizionale e la riorganizzazione delle malattie sessuali, che prima erano divise in varie parti del manuale, sotto un unico capitolo.
Quanto ai videogiochi, dopo l’ingresso nelle case delle console come Xbox e PS, mai come in questi tempi, avverte l’Oms, con i dispositivi elettronici che sono portatili, tale dipendenza si fa ancora più rischiosa.