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Crisi libica, 30 mila sfollati a Tripoli (e 220 morti)

TRIPOLI, 20 APRILE – Gli sfollati sono più di 30mila e il numero delle vittime è salito a 220 morti e 1066 feriti. Questo il bilancio provvisorio della crisi libica fatto da alcuni organismo delle Nazioni Unite a poche settimane dall’inizio delle ultime ostilità: cioè da quando le forze del generale ribelle di Bengasi, Khalifa Haftar, hanno puntato verso Tripoli.

“Una violenza indiscriminata, in particolare con attacchi di razzi e mortai – aggiunge l’organismo Onu per gli Affari umanitari – ha interessato Tripoli e dintorni, dove le zone toccate sono sempre più numerose”. La nota spiega anche che “le priorità rimangano quelle di proteggere le persone colpite dal conflitto, trasferendole in zone più sicure, e negoziare una tregua umanitaria attraverso la definizione di punti per l’accesso ai soccorsi”.

I dati sulle vittime (220 morti, 1066 feriti) vengono invece dall’Organizzazione mondiale della sanità (Oms), che sottolinea come non si tratti solo di soldati o miliziani, ma ache di operatori sanitari, donne e persino di bambini.

Intanto le forze leali al governo di accordo nazionale, presieduto nella capitale da Fayez al-Sarraj e appoggiato dall’Onu, hanno lanciato una controffensiva contro le milizie del generale Haftar a sud di Tripoli. Lo scrive Al Arabiya citando un portavoce delle operazioni militari del governo di Accordo nazionale. “Abbiamo lanciato una nuova fase di attacco. L’ordine è stato dato questa mattina presto per avanzare e guadagnare terreno”, ha affermato Mustafa al-Mejii. D’altra parte, Haftar rafforza la sua posizione politica dopo il ravvicinamento a sorpresa con gli Stati Uniti, nel corso di una telefonata con Donald Trump.

OI, 20 aprile 2019

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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