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In visita all’Onu Tajani si schiera per un seggio comune europeo

NEW YORK, 28 FEBBRAIO- Giunto al Palazzo di Vetro, ultima tappa di un viaggio americano che lo aveva catapultato nei giorni scorsi nel mondo politico washingtoniano, il presidente del Parlamento di Strasburgo, Antonio Tajani, ha avuto giovedì un colloquio con il segretario generale dell’Onu, Antonio Guterres, e poi si è espresso sui temi internazionali più pressanti, a cominciare dalla Corea del Nord e dal Venezuela, oltre che sulla presenza europea nel Consiglio di Sicurezza. “Rimango in favore della creazione di un seggio comune dell’Unione europea”, ha detto Tajani in un incontro con i giornalisti accreditati all’Onu, senza però esprimersi sulla richiesta, ventilata dalla Germania, che in prospettiva sia la Francia a sacrificare il suo seggio permanente in nome di un ideale europeo.

Conferenza-stampa di Antonio Tajani al Palazzo di Vetro

Tajani e Guterres hanno accolto con “un pizzico di delusione” il mancato accordo sulla Corea del Nord, secondo quanto ha riferito il Presidente del Parlamento europeo. Che ha anche ricordato come l’Europa veda con preoccupazione la disdetta di vari accordi nucleari che potrebbero avere gravi conseguenze sulla sicurezza del continente.

Rispondendo poi in varie lingue – inglese, spagnolo, italiano – alle domande della stampa internazionale, Tajani ha confermato la posizione di Strasburgo sul Venezuela, che si è schierato decisamente a favore del presidente ad interim Juan Guaido. “Non ritengo che una soluzione militare sia giusta, ma Nicolas Maduro deve andarsene al più presto, permettendo al popolo venezuelano di esprimersi con il voto”. Tajani ha anche criticato la posizione del governo Conte, che non ha voluto prendere posizione sulla crisi di Caracas. “E’ un gravissimo errore – ha detto – che danneggia l’immagine dell’Italia”.

AZ, 28-02-2019

 

 

 

Arturo Zampaglione
Arturo Zampaglionehttps://onuitalia.com
Arturo Zampaglione è stato per quasi venti anni corrispondente da New York del quotidiano La Repubblica, per il quale continua a collaborare. Ha studiato a Roma e a Boston, dove ha preso un Master in affari internazionale alla Fletcher School of Law and Diplomacy. Nel 2003-2004 ha insegnato giornalismo internazionale alla New York University. Ha curato la pubblicazione del libro-intervista “La mutazione antiegualitaria” (Editori Laterza).

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