GINEVRA, 7 FEBBRAIO – Il Consiglio dei Diritti Umani dell’Onu si riunirà in sessione di ‘Segmento di Alto Livello’ dal 25 al 27 febbraio. Istituito nel 2006 come Organo sussidiario dell‘Assemblea generale delle Nazioni Unite, in sostituzione della Commissione dei Diritti Umani, il Consiglio si riunisce annualmente in tre sessioni ordinarie (4 settimane a marzo con un segmento di Alto livello, 3 settimane a giugno e 3 settimane a settembre).
In occasione della riunione di fine mese vale ricordare storia, vocazione e compiti di questo organismo con sede a Ginevra, di cui l’Italia è -dopo esserlo stata altre tre volte dalla sua istituzione – membro per il triennio 2019-2021.
Il Consiglio Diritti Umani creato con una decisione adottata dal World Summit del 2005 è un organo sussidiario dell’Assemblea Generale delle Nazioni Unite, per il rafforzamento, la promozione e la protezione dei diritti umani. Il suo obiettivo è quello di denunciare situazioni di violazioni dei diritti umani (sia mediante specifiche tematiche, sia per Paese) ovunque esse si presentino e proporre, mediante risoluzioni, le raccomandazioni perché cessino. Il Consiglio Diritti Umani può anche istituire meccanismi internazionali di indagine al fine di raccogliere elementi utili a valutare situazioni di violazione o di rischio per i diritti umani (procedure speciali quali Commissioni di inchiesta, Relatori Speciali, Esperti Indipendenti, etc.).
Al Consiglio Diritti Umani fa capo, inoltre, la Universal Periodic Review, meccanismo in cui ogni Stato è tenuto a rendicontare agli altri membri delle Nazioni Unite sullo stato di attuazione dei diritti umani nel proprio territorio, ricevendo, dai propri pari, raccomandazioni per la gestione di quelle situazioni ritenute doverosa di maggior attenzione. L’Italia sarà oggetto di esame il 4 novembre 2019.
Il Consiglio per i diritti umani non va confuso con l’Alto Commissariato delle Nazioni Unite per i diritti umani. Stabilito a Ginevra fa parte del Segretariato Generale dell’Onu e coordina l’azione dei vari paesi in materia di diritti umani, anche attraverso campagne di informazione. Dispone di un un gruppo di circa 1000 persone divise tra New York e Ginevra, di 13 uffici nazionali, di 13 uffici regionali e centri sparsi nel mondo, tra cui 820 responsabili della materia in seno alle missioni di pace Onu. Attualmente l’Alto Commissario in carica, eletto dal’Assemblea generale nell’agosto scorso, è Michelle Bachelet.
Il Consiglio Diritti Umani è composto da 47 Stati eletti dall’Assemblea Generale, con mandato triennale. I membri non eletti partecipano ai lavori del CDU in qualità di osservatori. Questi ultimi godono di tutte le prerogative riservate agli Stati membri del Consiglio, salvo il diritto di voto in sede di approvazione delle risoluzioni, che spetta solo ai membri. L’Italia è membro dal 1 gennaio per il triennio 2019-2021: l’elezione è avvenuta a New York e Roma ha riportato il più alto numero di voti sia del gruppo dei Paesi occidentali ed altri Stati (WEOG), sia dell’Unione Europea (a pari merito con la Bulgaria eletta nel Gruppo dell’Europa orientale).
Il Consiglio Diritti Umani elegge ogni anno il proprio Ufficio di Presidenza (un Presidente e 4 vice Presidenti espressione dei 5 gruppi regionali).
L’Italia è stata membro del Consiglio Diritti Umani tre volte dalla sua istituzione (trienni 2008-2010; 2012-2014 e 2019-2021) e fa parte del nucleo di Paesi che presenterà le Risoluzioni su diritti culturali e la tutela dei beni culturali; giovani e diritti umani; programma mondiale per l’educazione ai diritti umani; educazione e formazione dei diritti umani; politiche nazionali e diritti umani; contributo dei parlamenti ai lavori del Consiglio per i diritti umani e alla suo esame periodico universale; situazione dei diritti umani nella Repubblica araba siriana; assistenza alla Somalia nel settore dei diritti umani; potenziamento degli sforzi per prevenire ed eliminare matrimoni precoci e forzati dei bambini.
(@novellatop, 7 febbraio 2019)