(ANSA) – NEW YORK, 19 DIC – Il Consiglio di Sicurezza dell’Onu ha approvato oggi una risoluzione che rinnova l’autorizzazione delle operazioni umanitarie transfrontaliere in Siria. La risoluzione, presentata da Svezia, Egitto e Giappone, consentira’ interventi per i prossimi 12 mesi a favore di 13 milioni di persone, dei quali oltre sei milioni sfollati interni.
“L’arco di un anno era il minimo indispensabile, data la precarietà della situazione in Siria e il persistere di alti livelli di bisogni umanitari”, ha detto nella dichiarazione di voto il vice-rappresentante permanente italiano all’Onu Inigo Lambertini.
L’Onu ha autorizzato l’accesso umanitario in Siria da Giordania e Turchia per la prima volta nel 2014. La risoluzione e’ stata approvata con 12 voti a favore e l’astensione di Russia, Cina e Bolivia. Il testo ha segnato un punto di compromesso, con il vice ambasciatore russo Vladimir Safronkov che ha argomentato che la situazione in Siria e’ “radicalmente cambiata” e che l’aiuto umanitario e’ “una cosa del passato”. In novembre la Russia ha usato il diritto di veto per bloccare il rinnovo dell’inchiesta Onu/Opac sulle armi chimiche in Siria.
Lambertini e altri paesi hanno sottolineato invece come “il vero limite dell’accesso umanitario in Siria e’ rappresentato nel basso livello di accesso ad aree in mano ai ribelli che non sono raggiunte dall’assistenza transfrontaliera a causa di blocchi posti dal regime siriano”. Questo – ha detto il delegato italiano – ha portato a tragedie come quelle di Est Ghouta dove la popolazione civile, nonostante accordi di de-escalation, continua ad essere assediata e bombardata dal regime, dove le merci che arrivano attraverso i flussi commerciali hanno subito aumenti di prezzi fino a dieci volte, e dove donne e bambini muoiono per l’assenza di medicine e per il rifiuto del regime di farli evacuare con urgenza in ospedali a solo pochi chilometri di distanza”.