ROMA, 17 FEBBRAIO – L’ex primo ministro del Togo, Gilbert F. Houngbo, e’ stato riconfermato alla presidenza dell’IFAD nella riunione di oggi dell’annuale Consiglio dei Governatori. “Con un’agenda ancora più ambiziosa al centro del suo secondo mandato e una particolare attenzione alle soluzioni tecnologiche, ai modelli di finanziamento innovativi e ai nuovi partenariati del settore privato, l’IFAD continuerà ad affrontare sul campo fame, povertà, impatti devastanti dei cambiamenti climatici, della disoccupazione giovanile e, più recentemente, del COVID-19, per garantire che nessuno sia lasciato indietro, si legge in un comunicato dell’agenzia dell’Onu con sede a Roma.
“Con la pandemia che continua a colpire duramente le aree rurali del pianeta e le previsioni che indicano un aumento di povertà e fame, è ancora più urgente che l’IFAD incrementi il suo impatto”, ha detto Houngbo, al timone dell’IFAD dal 2017: “Oggi dobbiamo combattere il COVID-19, ieri abbiamo dovuto affrontare le devastazioni dello tsunami e non sappiamo cosa accadrà domani. La minaccia rappresentata dai cambiamenti climatici e dagli eventi meteorologici estremi non sarà meno pressante e dobbiamo essere preparati. Nessuna donna e nessun uomo che vive nelle zone rurali del pianeta dovrebbe mai sentirsi costretto a vendere i suoi pochi beni – o a migrare – per sopravvivere”.
Sotto la leadership di Houngbo, l’IFAD mira a raddoppiare il suo impatto entro il 2030 ed offrire una vita senza povertà e fame a milioni di persone in più. L’obiettivo è garantire che 40 milioni di persone all’anno aumentino i loro redditi di almeno il 20 per cento entro il 2030, il doppio del risultato già raggiunto dall’IFAD oggi. A tal fine, Houngbo ha invitato i donatori a contribuire in modo più significativo alle risorse dell’IFAD per realizzare un programma di lavoro complessivo di almeno 11 miliardi di dollari dal 2022 al 2024, anche attraverso un nuovo programma di finanziamento del settore privato e un’espansione del pionieristico programma IFAD di adattamento ai cambiamenti climatici. Un lavoro che contribuirà a ricostruire economie rurali più forti man mano che i paesi si riprenderanno dalle conseguenze del COVID-19 ed aiuterà queste popolazioni rurali emarginate a diventare molto più resilienti ai cambiamenti climatici e ad altri shock. (@OnuItalia)