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venerdì, Agosto 1, 2025

ONU fa quadrato per Francesca Albanese. Subito revoca sanzioni, no a intimidazioni

ROMA, 14 LUGLIO 2025 – Alti funzionari delle Nazioni Unite per i diritti umani hanno espresso seria preoccupazione per l’imposizione di sanzioni da parte degli Stati Uniti contro Francesca Albanese, esperta indipendente nominata dall’ONU per i Territori Palestinesi Occupati, chiedendo che la decisione venga revocata e avvertendo che potrebbe minare l’intero sistema internazionale dei diritti umani.
Le sanzioni erano state annunciate mercoledì dal Segretario di Stato statunitense Marco Rubio in base a un Ordine Esecutivo Presidenziale. Rubio aveva affermato che la Albanese avrebbe ”collaborato direttamente con la Corte Penale Internazionale (CPI) per investigare, arrestare, detenere o perseguire penalmente cittadini degli Stati Uniti o di Israele, senza il consenso di questi due Paesi”, definendo ciò una ”grave violazione” della sovranità nazionale. Gli Stati Uniti e Israele non sono parte dello Statuto di Roma, il trattato internazionale che ha istituito la CPI.

Stephane Dujarric

Reagendo all’annuncio, il portavoce dell’ONU Stéphane Dujarric aveva dichiarato che l’imposizione di sanzioni contro i Relatori Speciali rappresenta un ”precedente pericoloso”.
”L’uso di sanzioni unilaterali contro Relatori Speciali o qualsiasi altro esperto o funzionario dell’ONU è inaccettabile” sottolineando il mandato indipendente e il ruolo dei Relatori Speciali, ricordando che gli Stati Membri ”hanno pieno diritto a esprimere il proprio punto di vista e a non essere d”accordo” con i rapporti degli esperti.
In una dichiarazione rilasciata giovedì, l’Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani Volker Türk ha chiesto la ”rapida revoca” delle sanzioni contro la Relatrice Speciale nominata dal Consiglio dei Diritti Umani ”in risposta al lavoro svolto nell’ambito del suo mandato”.
”Anche di fronte a forti disaccordi, gli Stati membri dell’ONU dovrebbero impegnarsi in modo sostanziale e costruttivo, piuttosto che ricorrere a misure punitive”, ha affermato.
Turk ha inoltre chiesto la fine degli attacchi e delle minacce contro i titolari di mandato nominati dal Consiglio, così come contro istituzioni chiave come la CPI.
”La soluzione non è meno dibattito, ma più dibattito e dialogo sui reali problemi dei diritti umani affrontati da questi esperti”, ha sottolineato Türk.

Anche il Presidente del Consiglio per i Diritti Umani dell’ONU, Jürg Lauber, ha espresso rammarico per la misura punitiva adottata dagli Stati Uniti.
In una dichiarazione, ha ribadito che i Relatori Speciali ”sono uno strumento essenziale” per l’attuazione del mandato del Consiglio e ha esortato tutti i Paesi a ”collaborare pienamente” con loro. ”Invito tutti gli Stati membri dell’ONU… a astenersi da atti di intimidazione o ritorsione nei loro confronti”, ha dichiarato.

Relatori Speciali indipendenti
I Relatori Speciali sono nominati nell’ambito dei cosiddetti Meccanismi Speciali del Consiglio per i Diritti Umani.
Si tratta di esperti indipendenti incaricati di monitorare e riferire sulle questioni relative ai diritti umani nel mondo. Operano a titolo personale, non sono funzionari ONU e non ricevono alcuna retribuzione per il loro lavoro. Riferiscono regolarmente al Consiglio con sede a Ginevra e all’Assemblea Generale dell’ONU a New York.
Oltre al mandato sui Territori Palestinesi Occupati, esistono mandati per monitorare i diritti umani in Paesi come Iran, Repubblica Popolare Democratica di Corea e Afghanistan. In totale, vi sono 46 mandati tematici e 14 mandati su specifici Paesi.

OnuItalia
OnuItaliahttps://onuitalia.com
Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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