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giovedì, Gennaio 30, 2025

Siria: Grandi (UNHCR) ad Aleppo da inviato del Papa, tornano i profughi ma vanno tolte le sanzioni

ROMA, 27 GENNAIO – L’Alto commissario dell’ONU per i rifugiati Filippo Grandi ha incontrato ad Aleppo, in Siria, il cardinale Claudio Gugerotti, inviato dal Papa in visita nel Paese martoriato da anni di guerra e calamità naturali. Gugerotti è prefetto del Dicastero per le Chiese orientali.

Secondo Grandi ”dall’8 dicembre almeno 210 mila rifugiati stanno tornando in Siria e circa 600 mila sfollati interni sono rientrati nelle loro case”. Tuttavia, prosegue, coloro che rientrano in Siria ”si ritrovano di fronte un Paese in ginocchio, dove non c’è elettricità, manca il cibo, non ci sono servizi, le opportunità di lavoro sono inesistenti. È quindi ancor più importante che la comunità internazionale e i Paesi donatori sostengano questo processo di rientro per renderlo durevole e per dare una dignità a queste persone. Che, per non trovarsi costrette a partire di nuovo, non devono essere private dell’essenziale”.

Un processo che, però, non può avvenire troppo in fretta: ad oggi, la Siria è ancora un Paese insicuro. ”La Siria è in transizione: senz’altro il processo politico richiederà tempo, ma se vogliamo indirizzarlo verso la strada giusta, cioè verso il rispetto dei diritti e l’accoglienza di tutte le comunità, compresi i cristiani e gli alawiti, allora bisogna sostenere la popolazione”.

Concretamente, sostiene l’Alto commissario, ciò significa ”creare un clima di fiducia e assumersi qualche rischio dal punto di vista della cooperazione internazionale. Il ritorno dei rifugiati è un sintomo perché essi vanno sempre più velocemente della politica. Ecco perché sostenere le persone significa sostenere i dirigenti, affinché essi costruiscano un clima di fiducia e si muovano nella giusta direzione”.
Infine Grandi ha affrontato il tema delle sanzioni che ”è legato a quello dei rifugiati: esse infatti hanno un impatto negativo sulla popolazione. Le sanzioni devono essere tolte, soprattutto perché sono state imposte a un regime che oggi non c’è più. Occorre prudenza, certamente, nel fare certe operazioni, assicurandosi che il processo di ricostruzione vada nella direzione giusta. Ma se le sanzioni restano, non ci potranno essere investimenti, infrastrutture, servizi. Per il futuro della Siria questo tema va affrontato”.

OnuItalia
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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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