NEW YORK, 29 OTTOBRE – Intervenendo alla 79a Assemblea Generale delle Nazioni Unite in occasione del dibattito sul “Rapporto della Corte Penale Internazionale” (ICC), l’Italia ha ribadito il proprio impegno per la giustizia internazionale e la lotta all’impunità evidenziando il valore della Corte come strumento essenziale per combattere gravi crimini internazionali e sottolineando l’importanza di adesioni crescenti allo Statuto di Roma. “L’Italia accoglie con favore l’adesione di Armenia e Ucraina allo Statuto, un segnale di rafforzamento per la cooperazione internazionale e il rispetto dei diritti umani”, ha detto un esperto giuridico della missione italiana all’Onu notando che il primo gennaio 2025 la CPI celebrera’ la soglia di ben 125 Stati membri.
Un punto cruciale del discorso è stato il ruolo dell’ICC nella protezione delle vittime di crimini internazionali. L’Italia ha sottolineato l’importanza di provvedere a riparazioni adeguate per coloro che hanno subito gravi ingiustizie, rimarcando l’impegno della CPI nel fornire giustizia e compensazioni. Per sostenere tali obiettivi, il governo italiano ha dichiarato la volontà di effettuare contributi finanziari volontari, un gesto concreto che mira a rafforzare la capacità della Corte di operare in modo efficace.
Nel corso del dibattito, l’Italia ha anche espresso preoccupazione per le minacce che mettono a rischio l’autonomia e l’integrità della CPI, auspicando che venga rispettata la sua indipendenza. Ha ribadito la necessità di una collaborazione globale per sostenere il ruolo della Corte e promuovere una giustizia equa e indipendente per tutti.
L’Italia ha infine lanciato un appello a tutti gli Stati membri affinché uniscano le forze per proteggere i diritti umani a livello globale e combattano contro l’impunità. Ha affermato che solo attraverso un impegno collettivo e un rispetto per le istituzioni di giustizia internazionale sarà possibile costruire una società mondiale più giusta e rispettosa dei diritti fondamentali di ogni individuo.
Puoi leggere l’intero intervento qui. (@OnuItalia)