ROMA, 28 OTTOBRE – L’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), ha reso noti gli ultimi dati sull’inquinamento atmosferico che sono stremamene preoccupante: la concentrazione di Co2 nell’atmosfera è arrivata, nel 2023, al livello record di 420 parti per milione (ppm), il 151% dei livelli pre-industriali.
Si passa di record in record, a conferma dell’inadeguatezza delle politiche ambientali sinora messe in atto; secondo tutte le rilevazioni, i consumi di petrolio, gas e persino carbone, non scendono ma crescono e sono destinati a farlo ancora nei prossimi anni. L’inconsistenza delle dichiarazioni finali delle varie conferenza internazionali sul clima, con impegni estremamente blandi, fanno il resto.
Le compagnie petrolifere continuano ad investire massicciamente in combustibili fossili sebbene da più enti sia stato segnalato che l’unico modo per cercare di contenere la crisi climatica sia quello si azzerare immediatamente qualsiasi nuovo investimento negli idrocarburi. Secondo Wmo tra le cause di questo innalzamento della Co2 sono i vasti incendi di vegetazione, una possibile riduzione dell’assorbimento da parte delle foreste ed elevate emissioni umane. Nel 2022 la Co2 era a 417,9 ppm, nel 2021 a 415,7 ppm. Nel 1750 era a 280 ppm. Negli ultimi 20 anni l’anidride carbonica in atmosfera è aumentata delll’11,4%.
Il metano nel 2023 è arrivato a 1934 parti per miliardo (ppb), il 265% dei livelli pre-industriali, il biossido di azoto a 336,9 parti per miliardo, il 125% dei livelli pre-industriali. I dati sono contenuti nel 20esimo Bollettino annuale dei gas serra, diffuso dalla Wmo prima della Cop29 di Baku, in Azerbaigian, l’annuale conferenza sul clima dell’Onu, dall’11 al 22 novembre. L’anidride carbonica, il principale gas serra, secondo l’Organizzazione meteorologica mondiale si sta accumulando in atmosfera più rapidamente di quanto sia mai avvenuto da quando esistono gli esseri umani, aumentando di più del 10% in appena 20 anni. Quando era stato pubblicato il primo Bollettino dei gas serra della Wmo, nel 2004, la concentrazione di anidride carbonica era di 377,1 ppm. Oggi, in 1 chilo di atmosfera terrestre ci sono 420 milligrammi di Co2, l’11,4% in più (42,9 ppm).
L’ultima volta che la Terra ha conosciuto una concentrazione di anidride carbonica simile è stato fra i 3 e i 5 milioni di anni fa, quando la temperature media globale era superiore di 2 o 3°C e il livello dei mari era fra i 10 e i 20 metri più alto. L’aumento della Co2 nell’atmosfera nel 2023 è stato più alto di quello del 2022, ma più basso di quello dei tre anni precedenti. L’aumento annuale di 2,3 ppm segna il 12esimo anno consecutivo con un aumento superiore a 2 ppm.
I dati mostrano che poco più di un quarto delle emissioni sono assorbite dagli oceani, e poco meno del 30% dagli ecosistemi terrestri. Il resto, circa la metà, rimane nell’atmosfera. Data la permanenza estremamente lunga della Co2 nell’atmosfera, osserva l’agenzia dell’Onu, i livelli di temperatura osservati oggi persisteranno per diversi decenni, anche in caso di riduzione a zero delle emissioni.