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giovedì, Novembre 21, 2024

Italia condanna la presa di ostaggi in Israele, “brutale e inaccettabile strategia del terrore”

NEW YORK, 16 MAGGIO – “Dopo gli attentati del 7 ottobre, l’Italia ha costantemente condannato con la massima fermezza la presa di ostaggi da parte di Hamas come parte di una strategia di terrore brutale, atroce e del tutto inaccettabile. Da allora, l’Italia si è costantemente impegnata per ottenere il rilascio incondizionato di tutti gli ostaggi nelle mani di Hamas”. Lo ha detto il Rappresentante Permanente italiano all’Onu, Maurizio Massari, nel corso di un consiglio di Sicurezza in formato Arria sulla presa degli ostaggi in Israele come arma psicologica di terrorismo.

Massari, presa di ostaggi e’ un crimine di guerra

“La presa di ostaggi costituisce un crimine di guerra ai sensi del diritto internazionale umanitario. Inoltre, lo Statuto di Roma della CPI non solo definisce la presa di ostaggi un crimine di guerra, ma afferma anche che può essere considerato un crimine contro l’umanità”, ha ricordato Massari, secondo cui “i danni inflitti agli ostaggi, compresi anziani e disabili, e la loro sparizione forzata e detenzione arbitraria equivalgono a tortura e trattamento crudele, in violazione delle Convenzioni di Ginevra e del Diritto Internazionale Umanitario Consuetudinario, nonché della Convenzione Contro La Tortura e altre Forme Crudeli, Disumane o Degradanti Trattamento o Punizione”.

Massari GazaLe Convenzioni di Ginevra- ha sintetizzato l’Ambasciatore – proibiscono qualsiasi violazione della dignità personale, compresi i trattamenti umilianti e degradanti, indipendentemente dal sesso. Il diritto internazionale consuetudinario richiede il rispetto della protezione specifica, della salute e dell’assistenza di cui hanno bisogno le donne colpite dai conflitti armati e proibisce la violenza sessuale, sia nei conflitti armati internazionali che non internazionali. Lo stupro e la violenza sessuale che fanno parte di un attacco diffuso e sistematico diretto contro una popolazione civile costituiscono crimini contro l’umanità.

Riunione in formato Arria chiesta dagli Usa

La riunione era stata convocata dagli Stati Uniti e co-sponsorizzata dai membri del Consiglio Ecuador, Francia, Giappone, Malta, Repubblica di Corea (ROK) e Regno Unito e da un gruppo di stati non membri come   Albania, Argentina, Austria, Australia, Belgio, Bulgaria, Canada, Croazia, Germania, Guatemala, Ungheria, Israele, Italia, Paesi Bassi, Nuova Zelanda, Repubblica Ceca, Romania, Slovacchia e Spagna.

Secondo dati forniti dalle autorità di Israele, più di 1.200 cittadini israeliani e cittadini stranieri sono stati uccisi durante gli attacchi contro Israele del 7 ottobre 2023 guidati da Hamas. Al 15 maggio, secondo le cifre citate dall’OCHA, circa 130 ostaggi restano prigionieri a Gaza. Secondo dati di fonte palestinese citati dall’OCHA, al 15 maggio almeno 35.233 palestinesi hanno perso la vita. Grandi aree di Gaza sono state rase al suolo dai bombardamenti, e il Servizio Mine Action delle Nazioni Unite (UNMAS) ha recentemente stimato che potrebbero essere necessari 14 anni per rimuovere circa 37 milioni di tonnellate di detriti da Gaza.

Secondo una nota preparata dagli Stati Uniti in vista della riunione, uno degli obiettivi dell’incontro era quello di concentrarsi sulla richiesta che “Hamas e altri gruppi armati rilascino immediatamente e incondizionatamente tutti gli ostaggi detenuti a Gaza”. L’incontro mirava anche a “evidenziare l’impatto a lungo termine sulla salute e lo stato psicologico della presa di ostaggi, non solo su coloro che sono detenuti” ma anche su “chi e’ stato lasciato indietro” e a identificare i passi che il Consiglio di Sicurezza può compiere per “affrontare e scoraggiare la presa di ostaggi e l’uso correlato di abuso fisico ed emotivo e angoscia mentale come tattiche di terrorismo”.

Il Consiglio di Sicurezza ha adottato tre risoluzioni sulla guerra tra Israele e Hamas (risoluzioni 2712, 2720, 2728). Tutte e tre le risoluzioni hanno chiesto “il rilascio immediato e incondizionato di tutti gli ostaggi” e di “assicurare un accesso umanitario immediato” agli ostaggi. Il Consiglio non ha pero’ ancora emesso una richiesta senza riserve per il cessate il fuoco. La risoluzione 2712 ha chiesto “pause umanitarie urgenti e prolungate e corridoi in tutta la Striscia di Gaza”, la risoluzione 2720 ha chiesto passi urgenti per “creare le condizioni per una cessazione sostenibile delle ostilità”, la risoluzione 2728 ha chiesto un “cessate il fuoco immediato per il mese di Ramadan che porti a un cessate il fuoco sostenibile e duraturo”.

Il Consiglio di Sicurezza non ha condannato nessuna delle parti in conflitto nei suoi documenti. Una bozza di risoluzione che chiedeva “pause umanitarie” proposta dal Brasile, allora membro del Consiglio, nell’ottobre 2023 avrebbe condannato “i vili attacchi terroristici di Hamas avvenuti in Israele a partire dal 7 ottobre 2023 e la presa di ostaggi” (S/2023/773), ma non è stata adottata a causa di un veto degli Stati Uniti. (@OnuItalia)

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Il giornale Italiano delle Nazioni Unite. Ha due redazioni, una a New York, l’altra a Roma.

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