SOFIA, 20 APRILE – La Commissione europea e l’UNICEF hanno presentato i risultati di ‘Garanzia Europea per l’Infanzia’ un programma pilota triennale attuato in sette Paesi europei per contrastare la povertà minorile e l’esclusione sociale. L’iniziativa è stata attuata grazie a un partenariato tra la Commissione Ue e l‘Ufficio regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale.
Attraverso il programma pilota, sono state sviluppate e testate politiche e pratiche integrate e coordinate per raggiungere i bambini e gli adolescenti più svantaggiati. In Bulgaria, Croazia, Germania, Grecia, Italia, Lituania e Spagna, il programma pilota ha consentito l’analisi delle politiche, la raccolta di dati e la consultazione delle principali parti interessate, compresi i bambini, che hanno contribuito allo sviluppo dei piani d’azione nazionali della Garanzia per l’Infanzia.
In Bulgaria, Croazia, Grecia e Italia, il programma pilota ha contribuito a raggiungere più di 30.000 minorenni e giovani e 16.000 persone che si prendono cura di bambini e adolescenti appartenenti a gruppi a rischio di emarginazione: minorenni con disabilità, che vivono in situazioni familiari precarie, minorenni fuori famiglia, e rifugiati e migranti. I partecipanti hanno avuto accesso a un’istruzione e a un’assistenza di qualità per la prima infanzia, a un’istruzione inclusiva e ad attività scolastiche, nonché a servizi di nutrizione, assistenza sanitaria e sostegno alle famiglie, cura e protezione. Più di 3.000 professionisti e responsabili delle decisioni hanno ricevuto una formazione per fornire servizi e interventi di qualità per la Garanzia Europea per l’Infanzia.
Il Commissario europeo Nicolas Schmit ha sottolineato che ”fornendo ai bambini in difficoltà un accesso gratuito ed efficace a servizi essenziali come l’assistenza all’infanzia, i pasti scolastici e l’assistenza sanitaria, possiamo offrire loro un futuro più luminoso. Pertanto, la Garanzia per l’Infanzia è un investimento nel loro futuro e nel futuro della nostra società”. “Le conseguenze economiche della pandemia da COVID-19 e della guerra in Ucraina hanno aggravato la povertà dei bambini e delle famiglie in tutta Europa – ha dichiarato Afshan Khan, Direttore regionale dell’UNICEF per l’Europa e l’Asia centrale – Partenariati come il nostro con la Commissione europea sono fondamentali per stabilire soluzioni sostenibili ed efficaci dal punto di vista dei costi che raggiungano i bambini più svantaggiati, affrontino la povertà dei bambini nel suo fulcro e prevengano cicli di privazione ed esclusione che durano tutta la vita”.
I risultati del programma pilota sono stati condivisi e discussi durante una riunione di alto livello tenutasi a Sofia, in Bulgaria. L’evento è stato co-ospitato dal governo della Bulgaria, dalla Commissione europea e dall’UNICEF e ha visto la partecipazione di governi di tutta Europa. Alla conferenza hanno partecipato anche adolescenti e giovani, che hanno portato la loro voce e il loro punto di vista sulla Garanzia Europea per l’Infanzia.
All’evento finale di Sofia erano presenti, in rappresentanza del governo italiano, Maria Teresa Bellucci, Viceministro del Lavoro e delle Politiche Sociali – in collegamento online – e Gianfranco Costanzo, capo del Dipartimento delle Politiche per la Famiglia.
In Italia la fase sperimentale della Garanzia Europea per l’Infanzia ha coinvolto 5 gruppi target in 10 regioni tra Nord, Centro e Sud Italia raggiungendo oltre 4.000 bambini e adolescenti, 600 caregivers e oltre 500 operatori. In tutto sono stati 3 i modelli testati e documentati per il contrasto alla povertà minorile e all’esclusione sociale. Tra questi, l’affidamento familiare per minorenni con background migratorio, l’affiancamento e supporto a famiglie vulnerabili attraverso i Centri per la Famiglia e ancora lo sviluppo delle competenze del XXI secolo per il contrasto alla dispersione scolastica. Sono stati inoltre finalizzati studi e ricerche, tra cui il ‘Deep Dive’, un’analisi che ha esaminato le politiche esistenti per prevenire e contrastare la povertà e l’esclusione sociale dei minorenni in Italia, che ha informato il Piano di azione nazionale di attuazione della Garanzia Infanzia. Ulteriori analisi e raccolte documentali sono state effettuate su pratiche di accoglienza di minori fuori famiglia, incluso l’affido familiare, il social housing all’interno della sperimentazione care leavers e pratiche di contrasto alla povertà educativa.
In Italia grande attenzione è stata rivolta anche alla partecipazione dei giovani ai processi, attraverso lo Youth Advisory Board (YAB), un organo consultivo costituito da 20 giovani nel dicembre 2021. Le consultazioni effettuate nel febbraio 2022 sono state poi presentate durante l’audizione con il gruppo di lavoro interministeriale e incorporate nel Piano d’Azione Nazionale per la Garanzia Infanzia.
In questa terza fase l’UNICEF ha lavorato in Italia insieme a un gruppo di lavoro interministeriale costituito dal Ministero del lavoro e delle politiche sociali, dal Dipartimento per la Famiglia sotto la Presidenza del Consiglio dei Ministri e con la partecipazione della Commissione Europea e della Coordinatrice Nazionale della Garanzia Infanzia.