VIENNA, 13 MARZO – ”La droga costituisce una minaccia per la salute di ogni persona e per la sicurezza delle nostre comunità. È nostro dovere opporci a qualsiasi forma di traffico di sostanze stupefacenti e anche alla legalizzazione di talune di esse, perché tutte sono dannose, non ci sono droghe leggere”. Lo ha detto il sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio Alfredo Mantovano, intervenuto a Vienna ad un evento a margine della 66esima Sessione della Commissione Stupefacenti delle Nazioni Unite.
Il sottosegretario ha avuto un incontro con la direttrice generale dell’ufficio Onu sulla droga e il crimine (UNODC), Ghada Fathi Waly. ”Di fondamentale importanza è l’attività di prevenzione, informazione e comunicazione rivolte specialmente agli adolescenti, ponendo attenzione al trattamento e al recupero delle persone dipendenti. Attualmente – ha ricordato il sottosegretario Mantovano – l’Italia garantisce l’accesso ai servizi di cura a chiunque ne abbia bisogno, senza discriminazione, sviluppando una solida rete territoriale, basata sulla collaborazione tra servizi pubblici di trattamento delle dipendenze e comunità terapeutiche, che nel 2021 hanno fornito assistenza a 123.871 persone con dipendenza”.
In altre Nazioni europee, ha aggiunto Mantovano, ”si sono conseguiti risultati importanti in termini di abbattimento, ad esempio, del consumo di tabacco, grazie a sanzioni mirate e a grandi campagne di informazione….Non possiamo dire altrettanto per il consumo di droga, questo perché continuano a circolare con troppa insistenza messaggi fuorvianti, relativi alla presunta innocuità o leggerezza di talune sostanze.
Il richiamo ai diritti impone di interessarci, prima ancora dei milligrammi in più o in meno di ciascuna delle sostanze riportate nelle varie tabelle dei singoli Stati, di qualcosa di più importante: e cioè del significato da conferire a termini come libertà e responsabilità”.
Secondo Mantovano ”chi contrasta la deriva delle esperienze di legalizzazione, è convinto che la libertà consista nel porsi nelle condizioni di rispettare sempre se stessi e la propria dignità, e nel dare senso alla propria vita. È questo il terreno di confronto”, ha concluso.