ROMA, 4 NOVEMBRE – Di fronte all’aggravamento delle condizioni sanitarie a bordo delle tre navi delle ONG ormai da giorni a largo della Sicilia con circa mille migranti soccorsi in mare tra cui numerosi minori, il presidente della Comunità di Sant’Egidio Marco Impagliazzo ha lanciato un appello: farli sbarcare in un porto sicuro e intanto trovare un accordo per ricollocare altrove in Europa altrettanti richiedenti asilo.
“Nelle prossime ore è previsto infatti un grave peggioramento delle condizioni metereologiche, con il rischio di tempeste e onde alte fino a sei metri. Sia evitata un’ulteriore sofferenza a persone che hanno già subito maltrattamenti e violenze nei campi della Libia”, ha detto Impagliazzo. “Con l’Europa – e’ la proposta del presidente della Comunita’ di Trastevere – e, in particolare con i paesi dei quali le Ong battono bandiera, si può trovare un accordo per ricollocare altrettanti richiedenti asilo già presenti sul territorio italiano, secondo la logica della relocation interna all’Unione, già approvata in linea di principio ma scarsamente applicata”.
Accogliendo favorevolmente la disponibilità della Francia, annunciata in queste ore, occorre ricordare – ha concluso il presidente di Sant’Egidio – che dall’inizio dell’anno sono sbarcate sulle coste italiane oltre 80 mila persone”.
Il Ministro dell’interno francese Gérald Darmanin, intervistato oggi da RMC-BFMTV, ha riferito di aver detto all’Italia, “anche a nome della Germania, che se la nave umanitaria (Ocean Viking) verrà accolta in Italia, anche noi accoglieremo una parte dei migranti, delle donne e dei bambini, affinché l’Italia non si debba prendere carico da sola del fardello di questi arrivi”.
“Non dubitiamo che l’Italia rispetterà il diritto internazionale”, ha detto Darmanin che ha incontrato recentemente a Roma il nuovo collega italiano Matteo Piantedosi: “Ma diciamo anche all’Italia che il problema della sua geografia, di essere dunque il Paese piu’
vicino a questa nave non significa che debba essere lasciata sola”.
Una delle navi, per l’appunto la Ocean Viking, fa capo all’Ong Sos Méditerranée: “Da anni sosteniamo che gli Stati dell’Europa centrale si debbano fare carico di alleviare la pressione degli arrivi dei migranti sull’Italia e su Malta: per noi l’importante è che la Ocean Viking sbarchi nel porto sicuro più vicino e speriamo che questo avvenga il più presto possibile”, ha sostenuto la Ong precisando che “La redistribuzione dei migranti non è nostra
competenza, quindi non abbiamo nulla da commentare su questo” (@OnuItalia)