ROMA, 30 MARZO – “Pace e sicurezza, sviluppo sostenibile e vivacità degli scambi culturali al centro della collaborazione tra Roma e Riga, aperta al futuro e orientata verso le nuove generazioni”: così inizia il mandato del nuovo ambasciatore italiano in terra lettone, Alessandro Monti. E il tema della pace e sicurezza non poteva che figurare al primo posto per via delle tragiche circostanze che caratterizzano il nostro periodo storico. L’ex territorio sovietico, al pari delle limitrofe Lituania ed Estonia, è infatti la base logistica e di stazionamento delle truppe NATO più vicina al confine con la Russia. In particolare, l’Italia è presente sul suolo lettone con 238 effettivi facente parte della missione NATO “Baltic Guardian”, una presenza resa ancor più importante in seguito all’aggressione russa nei confronti dell’Ucraina.
Il mandato dell’ambasciatore Monti però non sarà caratterizzato solamente dall’agenda su pace e della sicurezza. Egli stesso infatti ha citato la centralità degli scambi culturali e della visione orientata al futuro delle nuove generazioni all’interno del suo nuovo mandato. Dopo la separazione dall’Unione Sovietica infatti la Lettonia, al pari delle altre repubbliche baltiche, ha conosciuto un rapido sviluppo sociale e culturale che l’ha avvicinata alla dimensione europea ed atlantica in risposta agli anni del regime comunista.
“Dinamismo e innovazione al servizio dei legami storici tra Italia e Lettonia nel contesto europeo ed atlantico”, ricorda il diplomatico italiano. L’Italia ha infatti contribuito già nel 1921 al riconoscimento della Lettonia come paese indipendente grazie alla sponsorizzazione per l’ingresso nella Società delle Nazioni. In seguito, il governo italiano non ha mai riconosciuto l’annessione della Lettonia da parte dell’URSS, e nel 1992 è stato uno dei primi ad aprire la sua sede diplomatica a Riga, in seguito alla caduta del regime sovietico.
L’ambasciatore Monti arriva a Riga spostandosi di pochi chilometri, avendo ricoperto dal 2018 il ruolo di console a San Pietroburgo. In precedenza ha ricoperto incarichi a Teheran dal 2006 al 2010, a Bucarest dal 1997 al 2001 e al consolato di Stoccarda dal 1994 al 1997. Nel mezzo una lunga serie di incarichi dirigenziali all’interno del Ministero degli Affari Esteri, tra i quali spiccano quelli di Capo Ufficio nelle Direzioni Generali Affari Politici e Sicurezza dal 2010 al 2018 e Affari Europei nel 2006. Prende il posto del collega Stefano Taliani De Marchio. (@OnuItalia)