GLASGOW, 1 NOVEMBRE – Anche l’UNICEF partecipa alla Conferenza di Glasgow, come sempre dalla parte dei bambini: “La COP26 deve essere la COP per i bambini”, ha detto il Direttore generale dell’organizzazione ONU per l’infanzia, Henrietta Fore: “Il cambiamento climatico è una delle più grandi minacce che questa generazione deve affrontare, con un miliardo di bambini a rischio altissimo. Le prospettive sono terribili, ma i leader mondiali al COP26 hanno un’opportunità significativa e tempestiva per riorientare il cammino che stiamo percorrendo. Possono farlo impegnandosi a rafforzare la resilienza dei servizi da cui dipendono i bambini, e tagliando le emissioni più velocemente e più a fondo. Il futuro di miliardi di bambini dipende da questo”.
Secondo il rapporto dell’UNICEF “The Children’s Climate Risk Index” (CCRI) quasi ogni bambino sulla terra è esposto ad almeno un rischio climatico e ambientale, come ondate di calore, cicloni, inquinamento atmosferico, inondazioni e carenza d’acqua.
– Circa un miliardo di bambini – quasi la metà dei bambini del mondo – vivono in 33 paesi classificati nell’Indice come “a rischio estremamente elevato” con una combinazione letale di esposizione a molteplici shock climatici e ambientali e un’alta vulnerabilità dovuta a servizi essenziali inadeguati, come acqua e servizi igienici, sanità e istruzione.
– Si stima che 850 milioni di bambini – oltre un terzo di tutti i bambini – vivano in aree in cui si sovrappongono almeno quattro degli shock climatici e ambientali, e ben 330 milioni di bambini vivono in aree colpite da ben cinque grandi shock climatici.
– I bambini dei paesi che contribuiscono meno al cambiamento climatico ne subiscono le maggiori conseguenze. I 33 paesi ad altissimo rischio emettono collettivamente il 9% delle emissioni di CO2. I 10 paesi a più alto rischio emettono collettivamente solo lo 0,5% delle emissioni globali.
Migliorare la resilienza dei servizi chiave da cui dipendono i bambini è spesso il miglior investimento per ridurre i rischi che affrontano.
- L’accesso a servizi idrici, sanitari e igienici resilienti riduce i rischi per 415 milioni di bambini
- Servizi sanitari ‘intelligenti’ dal punto di vista climatico riducono i rischi per 460 milioni di bambini
- Scuole e sistemi educativi resilienti riducono i rischi per 275 milioni di bambini
- E reti di sicurezza sociale sensibili al clima riducono i rischi per 310 milioni di bambini
L’UNICEF è dunque presente alla COP26 per assicurare che la crisi climatica sia riconosciuta come una crisi per i bambini e i loro diritti, per promuovere approcci per diminuire il rischio climatico per coloro che sono più vulnerabili, e per sostenere la partecipazione dei bambini e dei giovani alla COP26 come parte degli sforzi per sostenere la partecipazione dei bambini e dei giovani nel processo decisionale sul clima. (@OnuItalia)