ROMA 6 OTTOBRE – Il peso dell’anno del COVID su bambine e bambini: i dati elaborati per il decimo dossier ‘indifesa’ della ong Terre des Hommes dal Servizio Analisi Criminale della Direzione Centrale Polizia Criminale evidenziano le conseguenze drammatiche dei lunghi periodi del lockdown.
Rispetto al 2019 in Italia si e’ registrato un aumento del 13% delle vittime minorenni del reato di maltrattamenti contro familiari e conviventi (art. 572 del Codice Penale). 1.260 bambine e 1.117 bambini hanno subito violenze in famiglia che hanno richiesto l’intervento delle Forze dell’ordine, abusi che avranno ripercussioni per tutta la loro vita. Ma non e’ solo colpa del COVID: e’ allarmante l’aumento delle vittime per tale reato nel decennio 2010-2020 che registra un +137%.
Alcuni reati in particolare hanno pero’ avuto un incremento notevole, complice il lockdown. In un anno in cui i reati telematici sono cresciuti del 13,9%, non stupisce che la detenzione di materiale pornografico realizzato utilizzando minorenni sia in forte aumento, con un balzo del 14% delle vittime minorenni, e addirittura del 525% su 10 anni (2010-2020).
Per contro, la pandemia ha reso più complicata l’intercettazione di altre forme di reato, in particolare, a calare sono i casi di abuso di mezzi di correzione o disciplina (-36%), quelli di prostituzione minorile (-34%), gli atti sessuali con minorenni di anni 14 (-21%), i casi di corruzione di minorenne (-16%,) e quelli di violenza sessuale (-13%).
Marcata la differenza di genere: la maggioranza delle vittime sono infatti bambine e ragazze, con una percentuale che arriva addirittura al 65% dei casi, con punte dell’89% per i casi di violenza sessuale aggravata e dell’88% per quelli di violenza sessuale, subita l’anno scorso da ben 488 bambine e ragazze nel nostro Paese. Ma anche tra le mura domestiche, con il 53% dei casi di maltrattamento, il reato si è consumato sui corpi e sulla psiche di bambine e ragazze.
Analizzando più da vicino la situazione nelle diverse regioni d’Italia, la Lombardia si conferma come la prima regione d’Italia per numero di minori vittime di reato (963 nel 2020), seguita da Emilia Romagna con 705 vittime, Sicilia (672), Lazio (464), Veneto (443), Toscana (392), Piemonte (364) e Campania (360). In tutte la componente di genere femminile è prevalente.
Sempre la Lombardia ha il triste primato di minori vittime dei reati di maltrattamenti in famiglia e violenze sessuali, rispettivamente con 367 e 108 vittime. Ad aver registrato il maggior numero di omicidi volontari sono invece Campania e Piemonte, ciascuna con 3 vittime.
Il decimo Dossier indifesa è stato presentato oggi da Terre des Hommes a Roma alla presenza della Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Elena Bonetti della Sottosegretaria di Stato alla Presidenza del Consiglio con delega allo Sport Valentina Vezzali e del Direttore del Servizio Analisi Criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza Stefano Delfini.
“Per milioni di bambine e di ragazze la pandemia ha avuto effetti tragici che continueranno a farsi sentire per molti anni a venire.” ha detto Donatella Vergari, Presidente di Terre des Hommes, mentre la Ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia, Elena Bonetti ha osservato che il rapporto consegna “un’opportunità inedita da cogliere per garantire un futuro più giusto e sostenibile per tutte le bambine, le ragazze, e le donne che verranno” anche nel quadro del Piano Italia Domani, approvato nell’ambito del Next Generation Eu. L’Italia, ha detto Bonetti, si e’ data per la prima volta una Strategia nazionale pluriennale per la parità, con un approccio integrato alla promozione delle pari opportunità e indicatori per la misurazione degli obiettivi.
Il Covid 19 non ha avuto ripercussioni solo in Italia. Come descritto nel dossier la pandemia sta avendo conseguenze drammatiche in tutto il mondo: tra gli 11 e 20 milioni di bambine e ragazze hanno lasciato la scuola a causa dei lockdown e si stima che nei prossimi dieci anni il numero di spose bambine aumenterà di 10 milioni. Un dato su tutti riassume il tempo perso in questi due anni nella lotta alle discriminazioni di genere: se prima del Covid-19 si stimava che sarebbero stati “sufficienti” 99 anni per raggiungere la parità di genere, oggi se ne stimano almeno 135: in meno di 2 anni il mondo ha perso i progressi di un ventennio. (@OnuItalia)