ROMA, 18 MAGGIO – I bambini e la loro salute fisica e mentale sono stati al centro di un incontro tra il Ministro della Salute Roberto Speranza e una delegazione dell’UNICEF, composta da Giovanni Poggini, membro del Consiglio Direttivo di UNICEF Italia, Paolo Rozera, Direttore Generale UNICEF Italia, Anna Riatti, Coordinatrice UNICEF per il programma a favore di bambini e adolescenti migranti e rifugiati in Italia; la delegazione era accompagnata dal Portavoce di UNICEF Italia Andrea Iacomini.
Molti, e tutti rilevanti per la salute e il benessere dei bambini, i temi trattati durante l’incontro, che si è tenuto a pochi giorni dall’apertura del Global Health Summit, organizzato dall’Italia nell’ambito della presidenza del G20 in partnership con la Commissione europea e presieduto dal Presidente del Consiglio Mario Draghi, e dalla Presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen.
La collaborazione tra UNICEF e Ministero della Salute – oltre a valorizzare iniziative già in atto come il programma Insieme per l’Allattamento si svilupperà in particolare su questi temi:
• Campagna di vaccinazione contro il COVID (COVAX): l’UNICEF ha un ruolo strategico nella COVAX Facility, l’unica iniziativa globale che sta lavorando con i governi e i produttori per garantire che i vaccini contro il COVID-19 siano disponibili in tutto il mondo sia per i paesi a reddito più alto che per quelli a reddito più basso.
• Salute mentale di bambini e adolescenti: il difficile periodo vissuto nell’ultimo anno, determinato dalla pandemia, ha contribuito a portare all’attenzione generale questa problematica; un tema cui sarà dedicato il prossimo rapporto globale dell’UNICEF “La Condizione dell’infanzia nel mondo”.
• L’UNICEF ha posto l’attenzione anche sul programma europeo Child Guarantee che vede la salute dei bambini e degli adolescenti, specialmente quelli appartenenti a gruppi più vulnerabili, come prioritaria per garantire il loro benessere e ”spezzare il circolo della povertà”. A questo proposito un richiamo alla necessità di prestare attenzione alle fasce più vulnerabili della popolazione minorile che vive in Italia, tra le quali i minorenni stranieri non accompagnati, rifugiati e appartenenti a minoranze.