ROMA, 23 SETTEMBRE – La dieta mediterranea, patrimonio culturale italiano, e’ anche garanzia di sani stili di vita e di benefici effetti ambientali. Sei italiani su 10 dichiarano di averla introdotta nel proprio stile di vita perché è un regime alimentare salutare e il 68% perché la considera utile a prevenire che il cibo finisca della pattumiera. E’ quanto emerge dai dati dell’Osservatorio Waste Watcher Last Minute Market/Swg presentati in occasione del Forum digitale che rilancia l’efficacia della Dieta Med nell’ottica dello sviluppo
sostenibile su iniziativa della Rappresentanza Permanente d’Italia presso le organizzazioni internazionali a Roma, in
collaborazione con la Fao e la campagna di sensibilizzazione
Spreco Zero, Fondazione Fico e l’Università degli Studi di
Bologna.
L’evento online “NON NEL MIO CESTINO!” rientrava nell’ambito di una serie di sessioni tematiche promosse dalla Rappresentanza Permanente Italiana (‘Principi della Dieta Mediterranea per l’Agenda 2030’) con l’obiettivo di sensibilizzare su come la dieta mediterranea possa contribuire al raggiungimento degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile. La serie segnala un altro evento significativo: la prima Giornata Internazionale della Consapevolezza della Perdita e dello Spreco Alimentare (IDAFLW) che si celebra il prossimo 29 settembre per richiamare l’attenzione sui temi della perdita di cibo e dello spreco.
Spesso gli alimenti più nutrienti come frutta e verdura, in virtù del loro alto grado di deperibilità, sono i più suscettibili ad alti livelli di perdite e sprechi. Le diete attuali sono diventate un alto fattore di rischio per malattie e morte: in molte parti del mondo i regimi alimentari hanno subito drastici cambiamenti con aumento del loro contenuto calorico, di grassi saturi, sale e zuccheri. Le ultime stime indicano 2 miliardi di adulti in sovrappeso o obesi e 41 milioni di bambini in sovrappeso.
Una dieta sostenibile dovrebbe garantire la sicurezza alimentare, promuovere stili di vita sani, evitare perdite e sprechi, contribuire alla riduzione degli impatti ambientali e al miglioramento del benessere delle generazioni attuali e future, afferma la Rappresentanza Permanente italiana presso le organizzazioni internazionali a Roma: “La riduzione delle perdite e degli sprechi alimentari contribuisce a migliorare la sostenibilità dei sistemi e può portare benefici alla società grazie alla riduzione delle emissioni di gas serra, delle pressioni sulla terra e sulle risorse idriche, grazie al miglioramento della sicurezza alimentare, al potenziamento della produttività e quindi della crescita economica”. (@OnuItalia)