NEW YORK, 19 NOVEMBRE – “Rimarginare le ferite di un conflitto e ricostruire la fiducia reciproca richiede tempo e può avvenire solo con il coinvolgimento di tutte le componenti sociali.“ Lo ha detto l’Ambasciatrice Mariangela Zappia, Rappresentante Permanente italiana all’ONU, intervenendo oggi in Consiglio di Sicurezza in un dibattito sui processi di riconciliazione.
“Le donne giocano un ruolo fondamentale nei processi di mediazione e riconciliazione. Purtroppo, sono ancora sottorappresentate ai tavoli di pace”, la detto la Zappia. Per rafforzare la loro voce, L’Italia si è fatta promotrice del Network delle Donne Mediatrici del Mediterraneo e ha sostenuto la creazione di un’Alleanza Globale dei network di mediatrici regionali.
“Un ruolo altrettanto importante è svolto dai leader religiosi e dalla loro capacità di dialogare. Ne hanno fornito una dimostrazione la Comunità di Sant’Egidio a sostegno del processo di pace in Centrafrica; la Conferenza Episcopale durante la crisi in Repubblica Democratica del Congo, e infine, l’esempio dell’ONG italiana Rondine Cittadella della Pace, impegnata a promuovere il dialogo tra giovani di diverse comunità, etnie e religioni, provenienti da situazioni di conflitto”, ha aggiunto l’Ambasciatrice.
“Le Nazioni Unite e i suoi Stati membri possono offrire un contributo importante a questi processi attraverso strumenti come la Commissione ONU per il Consolidamento della Pace, nella definizione dei mandati delle operazioni di pace e tramite l’azione dei caschi blu sul campo. In questa prospettiva, secondo l’Italia, le dimensioni della prevenzione dei conflitti e della riconciliazione devono essere tenute in considerazione in maniera sistematica dalla comunità internazionale.” (@OnuItalia)