ROMA, 7 NOVEMBRE- L’Italia ospita a Roma dal 4 all’8 novembre, presso la FAO, la 31a Riunione delle Parti (MoP) al Protocollo di Montreal sulle sostanze che danneggiano la fascia di ozono, Organo decisionale del Protocollo.
Il Protocollo di Montreal, adottato a Montreal il 16 settembre 1987 in attuazione della Convenzione di Vienna per la protezione della fascia d’ozono e relativo alle sostanze che riducono lo strato di ozono, è entrato in vigore il 1° gennaio 1989 ed è uno dei pochi accordi internazionali ad avere raggiunto la ratifica universale, essendo stato ratificato da 198 Paesi.
Il Ministro dell’Ambiente Sergio Costa ha oggi inaugurato il Segmento di Alto Livello, a cui partecipano 40 Ministri dell’Ambiente e 700 delegati. E’ stata inoltre organizzata una Tavola Rotonda Ministeriale sul contributo del Protocollo di Montreal a una catena del freddo sostenibile e per la riduzione dello spreco alimentare sulla base del fatto che uno dei settori principalmente interessati dalla riconversioni verso tecnologie alternative legate all’attuazione dell’emendamento di Kigali (emendamento del Protocollo di Montreal adottato a Kigali nel 2016) sarà quello della refrigerazione commerciale e , in generale, quello della catena del freddo (raccolta, stoccaggio, trasporto, conservazione e vendita al dettaglio degli alimenti) e della lotta agli sprechi alimentari.
L’emendamento di Kigali ha come obiettivo quello di ridurre il consumo e la produzione di idrofluorocarburi: una sostanza che danneggia gravemente la fascia di ozono. La catena di freddo è un’importante emettitore di idrofluorocarburi ed e’ quindi la tematica centrale durante il Segmento di Alto Livello. Presenti al Segmento di Alto Livello sono anche i rappresentanti dell’Unione Europea, dell’UNDP, e del World Resources Institute.
Domani verra’ approvata una Dichiarazione finale sul contributo del Protocollo di Montreal ad una catena del freddo sostenibile per la riduzione dello spreco alimentare. Il contenuto della Dichiarazione è stato già approvato da parte dell’Unione Europea dopo le conclusioni positive da parte del Consiglio Ambiente lo scorso ottobre. La Dichiarazione, che oltre che da parte della Commissione Europea potrà essere sottoscritta individualmente dai singoli Stati Membri e da tutti i Paesi aderenti al Protocollo di Montreal, resterà aperta alla firma per circa un anno, ovvero fino alla MoP32 del 2020. (SB@OnuItalia)