NAIROBI, 19 SETTEMBRE – In prima mondiale il prossimo 21 settembre va in scena a Nairobi “Il cielo sopra Kibera”, documentario del regista italiano Marco Martinelli che racconta di come 150 ragazzi di uno dei più grandi slum d’Africa hanno portato in scena Dante Alighieri.
I ragazzi vengono da quattro scuole di una delle più grandi baraccopoli africane. Il progetto ideato dal fondatore del Teatro delle Albe e’ stato promosso dalla Fondazione AVSI e dall‘Istituto Italiano di Cultura di Nairobi. “Il lavoro sulla Divina Commedia ci ha confermato come l’archetipo narrativo sia universale”, ha spiegato Martinelli: “Abbiamo parlato di un uomo che si perde in una foresta oscura, piena di paura e disperazione con mancanza di significato nella vita. Quell’uomo, quando spera di uscirne, si trova divorato da bestie selvagge e ha la forza di capire che non si salverà. Questo è il grido di Dante: abbi pietà di me. La sua invocazione alla Creazione, al mondo, all’Altro, ha effetto: qualcuno arriva e tende una mano, lo aiuta a uscire alla luce. Abbiamo semplicemente raccontato questa storia. Abbiamo lavorato sull’improvvisazione, coinvolgendo attivamente tutti, compresi gli adolescenti”.
Le quattro scuole, partner di AVSI nel paese, sono la Card. Otunga, l’Urafiki Carovana Primary, l’Ushirika Children’s Center e la Little Prince. Gli studenti si sono immersi nello spettacolo esplorando i temi del viaggio di Dante e contestualizzandoli nella realtà di Nairobi. Nell’ottobre 2018 a Kibera, Inferno, Purgatorio e Paradiso hanno preso vita fino a sfociare in una parata nel cuore dello slum (vedi qui il video).
Il progetto di rendere il teatro un’esperienza centrale nei percorsi educativi di queste scuole nasce dall’intuizione di alcuni insegnanti che capiscono che il teatro stesso può essere fattore di grande attrattiva per gli studenti e può abbattere il tasso di assenteismo da scuola. Il teatro diventa così uno strumento per affrontare tutte le materie nel programma scolastico. Da allora, grazie all’impegno di AVSI, presente a Kibera attraverso numerosi progetti sull’educazione, la formazione e l’inserimento lavorativo, l’attenzione ai progetti teatrali nelle scuole cresce.
“Il teatro è un modo di educare. Con la recitazione gli adolescenti cambiano, diventano protagonisti e migliora il loro modo di stare insieme”, spiega Anthony Maina, preside della scuola Little Prince dove è stata allestita una grande sala teatrale dedicata al regista italiano prematuramente scomparso nel 2011 Emanuele Banterle, grande promotore del valore sociale del teatro e fondatore del “Teatro de Gli Incamminati”.
“Durante la rappresentazione de Il cielo sopra Kibera”, ha detto Alberto Pieri, ambasciatore d’Italia in Kenya, “ho potuto vedere la bellezza nel modo in cui i bambini volevano essere coinvolti in una vita dignitosa, bambini che provengono dal cuore di Kibera, dove le persone, le famiglie si trovano ad affrontare condizioni sociali e di vita difficili e disumane. Mi sono commosso, e con l’Istituto Italiano di Cultura, abbiamo deciso di promuovere la presentazione del film in anteprima mondiale qui a Nairobi. È fantastico che la commedia del nostro più grande poeta italiano Dante Alighieri sia un messaggio universale che si possa contestualizzato in qualsiasi cultura”.
Secondo il segretario generale di AVSI Giampaolo Silvestri, “questa attenzione al teatro è un elemento che corrisponde perfettamente a ciò che intendiamo come cooperazione allo sviluppo: accompagnare le persone a riconoscere il proprio valore, a prendere sul serio i propri desideri e sogni, a esprimere se stessi, anche attraverso il teatro. Una persona non è mai definita dalle condizioni in cui vive, anche le più povere, può sempre mettere in moto se stessa e la sua comunità. Negli slum non c’è solo la necessità di pane e lavoro, ma anche un desiderio di bellezza, una conoscenza che apra lo sguardo e la creatività, condizione fondamentale per qualsiasi progetto di sviluppo”. (@OnuItalia)